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Bambina di 16 mesi muore in una riserva dopo l’attacco di una giraffa: cosa si sa davvero di quel che è accaduto

Una bambina di 16 mesi è morta il 19 ottobre in una riserva del Sudafrica dopo l'attacco di una giraffa. Stando alle prime informazioni, la giraffa avrebbe attaccato una dipendente che stava camminando con i due figli, ma alcuni dati sono stati diffusi prima di essere stati correttamente verificati.

24 Ottobre 2022
11:40
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Una bambina di 16 mesi è morta e la madre è rimasta gravemente ferita durante un attacco da parte di una giraffa avvenuto nel Kuleni Game Park di Hluhluwe, in Sudafrica. Un incidente su cui, negli ultimi giorni, sono filtrate informazioni contrastanti e non del tutto verificate, come sottolineato dalla Wild Heart Wildlife Foundation, una no-profit che si occupa di tutela e conservazione della fauna selvatica.

I fatti sino a oggi noti sono che lo scorso 19 ottobre, tra le 15 e le 15.30, una donna residente nella riserva stava camminando con i due figli – la bambina di 16 mesi e un bambino più grande – quando ha incrociato un piccolo branco di giraffe, comunemente presenti nella zona. Tra loro – sempre stando a quanto riferito dai testimoni – c’era anche una femmina con un cucciolo. Quando la donna, una guida del parco, è passata davanti al branco, una delle giraffe ha attaccato: «Non sappiamo che cosa abbia provocato il comportamento così inusuale della giraffa – fanno sapere dalla Wild Heart Wildlife Foundation – Subito dopo l’attacco le giraffe, inclusi la madre e il suo cucciolo, si sono allontanati nella boscaglia».

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Gli amministratori del Kuleni Game Park hanno diffuso un comunicato pubblico in cui si dicono «devastati dall'incidente e dal trauma che la famiglia sta attraversando», ricordando che «si tratta di residenti del nostro parco, una parte molto amata della famiglia allargata Kuleni, e siamo ancora sconvolti dallo shock per quello che è successo».

«Negli oltre 20 anni in cui è stato istituito il parco, migliaia di ospiti e residenti hanno camminato nel parco senza incidenti – ha aggiunto Brian Ring, presidente del consiglio di fondazione del Kuleni Game Park – Vorremmo ringraziare l’ampia comunità di Hluhluwe, i primi soccorritori e i paramedici di Richards Bay e Hluhluwe che hanno fatto tutto il possibile sulla scena».

La fake news della soppressione della giraffa

Sull’accaduto è stata aperta un’indagine, ma la giraffa – contrariamente a quanto riportato da alcuni media – non è stata soppressa: «Le giraffe sono illese. Abbiamo spiegato ai media che ci hanno interpellato  che non siamo sicuri di cosa sia effettivamente successo – hanno chiarito dalla Wild Heart Wildlife Foundation – La maggior parte delle interviste era incentrata su ciò che normalmente sarebbe accaduto all'animale durante incidenti di questo genere. Abbiamo spiegato cosa accadrebbe tipicamente in situazioni come queste. Crediamo si debba fare ogni sforzo per proteggere la vita, sia umana sia animale, e quando si tratta di un animale come una giraffa che attacca un essere umano non è un evento normale, e non c'è motivo per cui l'animale debba essere soppresso».

«Troviamo incredibilmente inquietante che media internazionali e locali presumibilmente rispettabili possano riportare fatti che semplicemente non sono veri, tutto per sensazionalismo – conclude la fondazione – e fare un passo avanti prendendo le nostre affermazioni e usandole fuori contesto».

Sull'accaduto è stata aperta un'inchiesta. Le ipotesi alla base dell’accaduto sono che la giraffa abbia percepito un qualche genere di pericolo o minaccia nei confronti del cucciolo, l’unico motivo per cui animali di norma pacifici come questi possono reagire alla presenza umana o addirittura attaccare. A renderle potenzialmente pericolose sono le dimensioni: si tratta di animali che possono raggiungere i 6 metri di altezza e la tonnellata di peso, e che attaccano gli avversari colpendo con il collo, scalciando e calpestando.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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