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11 Novembre 2022
18:32

Aviaria negli Usa, gli allevatori vogliono uccidere i volatili con l’arresto della ventilazione

Negli Stati Uniti è possibile ammazzare i volatili contagiati bloccando la ventilazione dell’ambiente in cui si trovano. Naturalmente c'è bisogno di un permesso ufficiale. I produttori vogliono eliminare la richiesta burocatica.

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Il propagarsi dell'influenza aviaria negli Usa, che ha già visto oltre 49 milioni di uccelli abbattuti o infetti, sta provocando grandi tensioni tra gli animalisti e gli allevatori che, di fronte a un virus sempre più difficile da contenere, stanno facendo pressioni per adottare metodi non solo drastici, ma tra i più crudeli esistenti.

Negli Stati Uniti, infatti, è possibile ammazzare i volatili contagiati, ma anche il bestiame, bloccando la ventilazione dell’ambiente in cui si trovano. Naturalmente c'è bisogno di un permesso ufficiale che ne attesti la massima necessità.

Gli allevatori, in sostanza, chiedono di abolire questa richiesta burocratica, in modo da poter utilizzare questa modalità barbara, molto più facilmente e senza attendere troppo tempo.

Gli animalisti sono insorti visto che, dicono, «sarebbe come cuocere gli animali vivi», aggiungendo che queste terrificanti pratiche «non dovrebbero proprio mai essere utilizzate».

L’arresto della ventilazione, che si chiama Vsd+ (Ventilation Shutdown Plus), viene eseguito spegnendo tutte le ventole e chiudendo le prese d’aria in modo da creare un ambiente ermetico mentre gli animali soffocano e vengono cotti vivi a temperature impostate per essere costantemente in aumento per diverse ore. In alcune circostanze, viene anche pompato vapore per accelerare il processo.

L’arresto della ventilazione è stato vietato da tempo nei Paesi Ue, cosa che non è successa negli Stati Uniti. La diffusione poi dei focolai di aviaria in tutto il mondo, ha riacceso il dibattito tra le associazioni animaliste americane che temono delle vere e proprie stragi, come quelle avvenute negli scorsi anni. Nel 2015, infatti, oltre 50 milioni di polli e tacchini sono stati abbattuti per contenere l’influenza aviaria.

C’è da dire che, questa brutale pratica, è l’ultima risorsa anche negli Stati Uniti. Infatti, le procedure da seguire in caso di contagi da influenza aviaria in un allevamento sono le stesse di tutti gli altri Paesi.

Dopo la conferma di un focolaio, i produttori devono abbattere non soltanto gli uccelli infetti, ma anche tutti gli esemplari che hanno avuto contatti stretti. Sarà poi il Governo a risarcirli per le perdite. 

Per l’abbattimento, però, solitamente si ricorre ad avvelenamento da CO₂ o alla schiuma antincendio che soffoca i volatili, due sistemi non tanto migliori, contestati ugualmente dagli animalisti.

Ma secondo gli allevatori potrebbe non essere sufficiente. I produttori, infatti, affermano che la carenza di anidride carbonica e la difficile reperibilità della schiuma stanno rallentando l’abbattimento e dunque facilitando la diffusione dell’influenza aviaria.

Per questo la Nasda, la National Association of State Departments of Agriculture, che rappresenta a livello statale le aziende agricole, ha chiesto all'Usda, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Usa, di consentire il ricorso a VSD+ senza richiedere l’approvazione.

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Simona Sirianni
Giornalista
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