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25 Novembre 2021
16:34

In Australia vogliono uccidere 14 mila cavalli selvaggi. Ma per gli scienziati non è abbastanza

Per il governo dello Stato australiano questi animali vanno ridotti drasticamente. Il loro impatto sull'ecosistema circostante sta distruggendo tutte le specie autoctone del Parco Nazionale di Kosciuszko. Il ministro dell’Ambiente ha precisato che gli animali saranno uccisi e mandati al macello, o ricollocati dopo essere stati catturati con delle trappole. Secondo gli scienziati però lasciarne anche uno solo renderebbe inutile il piano.

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All'interno del Parco Nazionale di Kosciuszko nel Nuovo Galles del Sud, ci sono circa 14.380 cavalli selvaggi o, come si chiamano qui, “brumbies”. Ma se questa è una bella notizia per alcuni, non lo è altrettanto per il governo dello Stato australiano, secondo cui questi animali vanno ridotti drasticamente, fino ad arrivare a 3000 entro il 2027, per via del loro impatto sull'ecosistema circostante che sta distruggendo tutte le specie autoctone. L’annuncio è arrivato dal ministro dell’Ambiente Matt Kean, che ha precisato che gli animali saranno uccisi e mandati al macello o ricollocati dopo essere stati catturati con delle trappole.

Una lettera scritta da 15 studiosi dall'Accademia australiana delle scienze e firmata da 69 scienziati e gruppi scientifici e inviata al ministro, propone addirittura una soluzione ancora più estrema: ucciderli tutti, perché lasciarne 3000 renderebbe il piano inutile e insufficiente a risollevare le sorti del parco, colpito dalla siccità, dagli incendi e dal pascolo eccessivo. Infatti, i cavalli rimasti, continuerebbero a minacciare le specie in via di estinzione e l'ambiente nel suo insieme.

Non contenti, gli accademici chiedono anche al governo di abrogare il Kosciuszko Wild Horse Heritage Act introdotto nel 2018, la prima legge a dare la priorità alla protezione di un animale, il cavallo domestico, rispetto alla fauna selvatica nativa del parco nazionale, area riservata a fini di conservazione. Per gli scienziati si tratta di un ostacolo legale a una gestione dei parchi nazionali efficace.

Perché i cavalli selvatici sono considerati pericolosi

I brumbies, o appunto cavalli selvaggi, vivono allo stato brado in diverse zone naturali dell’Australia, ma sono molto concentrati nel Kosciuszko National Park, nel Nuovo Galles del Sud. Hanno origine dai cavalli abbandonati dai cercatori d'oro a metà dell'Ottocento. Allo stato libero, si sono re-inselvatichiti e selezionati seguendo la selezione naturale che premia i più forti.

Considerati alla stregua di parassiti e minaccia per gli ecosistemi nativi dal Governo, i brumbies sono invece particolarmente apprezzati da chi li ritiene parte fondamentale del patrimonio australiano, sostenitori che lavorano per prevenire che subiscano trattamenti disumani o, addirittura, lo sterminio come in questo caso.

Secondo l’ecologista della Charles Sturt University di Albury-Wodonga, David Watson, l’errore che adesso si vuole risolvere attraverso una strage di questi mammiferi, però, all'origine è stato fatto dal governo del Nuovo Galles del Sud, il quale, scegliendo un’area vulnerabile come l’ambiente alpino australiano che copre solo l’1% del continente e ospita molte specie endemiche e minacciate, non avrebbe potuto trovare luogo peggiore per introdurre i cavalli selvaggi a vagare liberamente.

Adesso però, per una scelta umana sbagliata, a farne le spese sono questi bellissimi animali che rischiano di essere uccisi in un numero spropositato.

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Simona Sirianni
Giornalista
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