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20 Marzo 2024
11:14

Ascoltare e studiare i pipistrelli con un semplice smartphone

Un nuovo studio guidato dall'Università di Torino ha dimostrato che è possibile registrare e rilevare i segnali ultrasonici emessi dai chirotteri anche con un semplice smartphone.

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La tecnologia ha fatto passi da giganti ed è ormai un prezioso e indispensabile alleato anche per lo studio degli animali. Ma non stiamo parlando solo di costosissimi dispositivi utilizzati dai ricercatori, oggi persino uno smartphone può permettere a ognuno di noi di contribuire a studiare e monitorare la fauna selvatica.

Una nuova ricerca, guidata da Fabrizio Gili dell’Università di Torino, ha infatti aperto nuove prospettive nell'ambito del monitoraggio dei pipistrelli, utilizzando semplici dispositivi comuni come smartphone e tablet trasformati in veri e propri bat detector.

Con lo studio recentemente pubblicato sulla rivista Biodiversity and Conservation i ricercatori hanno dimostrato che i dispositivi mobili possono essere utilizzati con successo per registrare e rilevare i segnali ultrasonici emessi dai chirotteri. Questo approccio innovativo offre numerosi vantaggi, soprattutto in termini di partecipazione del pubblico alla cosiddetta citizen science, la scienza partecipata dai cittadini. Con un semplice smartphone o tablet, chiunque può contribuire alla raccolta di dati scientifici sui pipistrelli, senza la necessità di costosi strumenti specializzati.

I chirotteri rappresentano il secondo gruppo più numeroso tra i mammiferi con oltre 1.470 specie note. Sono animali affascinanti e cruciali per il benessere degli ecosistemi, svolgendo preziosi e vitali servizi ecosistemici come il controllo numerico degli insetti considerati nocivi, l'impollinazione o la dispersione dei semi, per la specie frugivore. Tuttavia, il monitoraggio delle popolazioni di pipistrelli è una sfida ancora oggi molto complessa, soprattutto considerando la vastità del loro habitat, la capacità di volare e soprattutto la loro natura schiva e notturna.

Durante questo studio, sono stati quindi condotti dei test con smartphone e tablet tra i più venduti sul mercato. E i risultati hanno dimostrato che almeno nove specie di chirotteri europei possono essere efficacemente rilevate utilizzando questi dispositivi mobili, con una qualità delle registrazioni paragonabile a quella ottenuta con strumenti professionali. Inoltre, i dispositivi mobili offrono la possibilità di monitorare soprattutto la chirotterofauna urbana, poiché le specie registrabili sono anche quelle più comunemente presenti nelle aree urbane.

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Tra queste ci sono per esempio i generi Pipistrellus, Hypsugo e Tadarida, ma anche le più sfuggenti e misteriose nottole, che di tanto in tanto transitano anche in città. I risultati sono stati molto promettenti e sono stati testati 35 device differenti, ognuno dei quali ha dimostrato di poter registrare le vocalizzazioni a bassa frequenza dei pipistrelli su davanzali, balconi o giardini dei volontari che hanno partecipato al test.

Ci sono però ancora numerose sfide da risolvere per allargare ulteriormente questo tipo di monitoraggio. Per esempio, la disponibilità e l'efficacia delle app specifiche per la registrazione varia tra i dispositivi Android e iOS e ci sono differenze notevoli anche nella sensibilità dei dispositivi stessi, sia tra i vari modelli che in base ai sistemi operativi. Questo studio pilota suggerisce che i dispositivi mobili potrebbero essere dunque uno strumento accessibile, semplice e gratuito per il monitoraggio dei pipistrelli su larga scala, una volta perfezionate e superate le difficoltà.

Da anni ormai esistono numerose app e piattaforme che consentono a tutti di segnalare e monitorare uccelli, piante, insetti e altri animali tramite foto e osservazioni geolocalizzate. L'utilizzo dei dispositivi mobili e di queste app nella ricerca sui chirotteri è però sempre stato piuttosto limitato, viste le abitudini notturne e schive di questi animali, studiati anche da naturalisti e biologici soprattutto attraverso le vocalizzazioni.

Questo nuovo studio rappresenta dunque un passo avanti notevole per lo studio e la conservazione di questi affascinanti mammiferi. È un'opportunità per tutti non solo per esplorare il mondo segreto dei chirotteri, ma anche per contribuire alla loro tutela e alla loro conservazione, il tutto con un semplice tocco sullo schermo del nostro smartphone.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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