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Quando si allontana dal mondo della cucina, si getta a capofitto nel cuore della natura e, pur essendo abituata alle luci e alle telecamere, tra il verde e gli animali della tenuta di campagna ad Arquata Scrivia, sugli Appennini liguri, costruita dal compagno Vittorio Garrone, Antonella Clerici ci sta benissimo.
Ed è proprio qui che è nata la sua grande passione per i cavalli che l’imprenditore genovese alleva da lungo tempo. Passione che è diventata una fortissima commozione qualche giorno fa quando la presentatrice ha assistito alla nascita della prima puledra dell’anno.
Un momento speciale che la conduttrice tv ha voluto condividere con tutti i suoi fan attraverso una stories su Instagram e che la mostra con il cavallino appena nato tra le braccia, tra infinite coccole e tenerezze. Maelle Wow, questo il suo nome in onore della figlia Maelle, è nata in Normandia, uno dei posti del cuore della coppia. E questo nuovo arrivo ha regalato a tutta la famiglia una gioia assoluta.
L’amore di Antonella Clerici per tutti gli animali, non solo per i cavalli, è cosa nota. Sempre circondata da cani, in particolare modo da quando è cominciata la relazione con Garrone, la coppia ha accolto in casa tre cani. Argo, un Rhodesian Ridgeback, che le è stato regalato dal suo compagno. Pepper, un Bassotto a pelo duro che è della figlia Maelle. E, infine, Simba, un bellissimo Labrador color panna, voluto anche questo soprattutto dalla figlia di Antonella, che è arrivato in casa nel marzo del 2021.
I tre cani vanno d’accordissimo e pur avendo a disposizione un giardino immenso, preferiscono stare accoccolati vicino ai loro pet mate. Se non addosso, come fa soprattutto Argo, che in barba alla sua stazza, ama sdraiarsi proprio sopra ai suoi umani.
La Clerici, però, prima di tutti loro, ha avuto per ben 15 anni un altro Labrador, che si chiamava Oliver. Un vero e proprio compagno di vita, un amore speciale la cui scomparsa ha lasciato un vuoto infinito. Anche il dolore per quell’addio era stato condiviso sui social: la regina dei fornelli aveva pubblicato una foto di Oliver mentre fissava il mare, dedicandogli una lettera molto commovente dove gli diceva addio e lo ringraziava per tutto il tempo passato insieme.
Il Labrador era malato da tempo e la stessa Clerici aveva raccontato di non dormire la notte per accudirlo. Ad un certo punto, però, la situazione era precipitata e la conduttrice aveva deciso di mettere fine alle sofferenze del suo grande amico.
«Oggi ti ho accompagnato nel paradiso dei cani dove potrai correre e nuotare come amavi fare tu» scrive nel post. «Ti porterò sempre nel mio cuore. Non ti dimenticherò mai. Ti lascio andare come estremo atto di amore per te».
Il commento di molte persone, davanti alla morte di un animale domestico, è il classico «dai, comunque era solo un cane». Una frase inaccettabile da chi ha il cuore straziato di dolore per la perdita. Perché quello che chi dice così evidentemente non sa è che quell’animale era l’amico più caro, colui che ascoltava e che era lì, sempre presente a condividere momenti di gioia e momenti difficili. Colui che ha regalato al suo umano un perenne entusiasmo, un amore smisurato e puro, una coinvolgente allegria.
È per tutto questo che molti studi ormai sostengono che la morte di un animale è un vero e proprio lutto. Ma proprio per il fatto che troppo spesso il rapporto umano animale viene banalizzato, addirittura ridicolizzato, chi attraversa questo momento farà ancora più fatica sentendosi quasi fuori luogo a provare un così tale dolore. Ma per andare avanti è necessario comprendere che la sofferenza che si prova è del tutto legittima e concedersi, pertanto, la libertà di vivere il proprio dolore come si vuole.