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10 Gennaio 2022
12:00

In Arabia Saudita per la prima volta delle donne partecipano a una gara di bellezza di cammelli

L’Arabia Saudita fa un nuovo passo in avanti sulla parità di genere. E coinvolge il mondo degli animali, con l’ennesima gara di bellezza tra cammelli. Una bimba di 7 anni, Malath bint Enad, figlia di un commerciante di 35 anni che ha più di 200 esemplari, è arrivata terza sul podio della classifica femminile.

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In Arabia Saudita 40 donne hanno partecipato per la prima volta a una gara di bellezza tra cammelli.  E una bimba di 7 anni, Malath bint Enad, figlia di un commerciante di 35 anni che ha più di 200 esemplari, è arrivata terza sul podio della classifica femminile.

L’iniziativa è del festival King Abdelaziz che si sta svolgendo dallo scorso mese nel deserto di Rumah, a Nordest della Capitale, Riad. Gli allevatori vengono da tutto il Golfo e i vincitori possono ottenere vincite milionarie. Il montepremi totale, infatti, arriva a 66 milioni di dollari. Si tratta di uno degli eventi che, più di altri, attirano interesse nello Stato. Per l’edizione femminile del concorso, sono stati messi in palio 260.000 dollari per le cinque prime classificate.

Il concorso di bellezza confronta i cammelli per dimensioni di labbra, collo, manto, gobba. A dicembre il festival era finito sotto ai riflettori per 40 squalifiche: gli animali, infatti, erano stati sottoposti a iniezioni di botox, vietate dal regolamento. La chirurgia estetica usata per gli esseri umani era stata applicata anche agli animali con la speranza di sembrare più appariscenti. E gli organizzatori tengono così tanto al buon nome dell'evento che hanno deciso di essere particolarmente duri con chi ha cercato di barare maltrattando gli animali attraverso queste operazioni di bellezza.

Le donne (circa 40) per la prima volta hanno partecipato a una parata su una pista di sabbia rossa. I cammelli coinvolti erano di razza Al-Mughateer, una tra le più note nella penisola arabica.

Fino ad ora il King Abdelaziz era solo per uomini. Le partecipanti si sono dette «grate al re» per aver dato loro l'opportunità di partecipare a questa iniziativa e Mohammed al-Harbi, uno dei manager, sottolinea: «Le donne sono sempre state una parte integrante della società beduina. Possedevano e si prendevano cura dei cammelli». Anche se le tradizioni nel mondo arabo possono variare, in questi gruppi culturali non è raro trovare donne cammelliere che si occupano degli animali e che si occupano anche di mungere gli esemplari per estrarre il latte.

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