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10 Novembre 2023
10:55

Anche le tartarughe delle Galápagos sono minacciate dall’inquinamento da rifiuti

Le tartarughe giganti delle Galápagos, specie in pericolo di estinzione, ingeriscono plastica e altri rifiuti umani nonostante il divieto vigente dal 2015. A dimostrarlo è un recente studio.

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Nell'ultimo periodo la popolazione umana delle Galápagos è aumentata vertiginosamente e con essa sono cresciute anche le minacce e le pressioni di origine antropica che ricadono sulle bellezze naturali dell'arcipelago. Secondo un nuovo studio, infatti, le iconiche tartarughe giganti delle Galápagos occidentali di Santa Cruz (Chelonoidis porteri), magnifici rettili a rischio di estinzione, continuano a ingerire plastica e altri rifiuti, nonostante l'implementazione di divieti riguardanti l'utilizzo di prodotti usa e getta nell'arcipelago ecuadoriano.

Le tartarughe delle Galápagos, cin diverse specie appartenenti a genere Chelonoidis, sono creature straordinarie caratterizzate dalla loro imponente stazza e longevità. Conosciute come i giganti dell'arcipelago, rivestono un ruolo cruciale nell'ecosistema unico delle Galápagos. Attualmente, la loro salvaguardia è diventa più fondamentale che mai, poiché uno studio condotto dalla Charles Darwin Foundation, impegnato nella conservazione della natura dell'arcipelago, ha dimostrato che questi affascinanti rettili ingeriscono plastica internamente ai centri urbani dell'isola di Santa Cruz e nei loro dintorni.

Per lo svolgimento della ricerca, i ricercatori hanno analizzato 5.500 campioni di feci provenienti dalle aree in cui le tartarughe delle Galápagos sono a contatto con l'uomo. Dalla loro analisi, sono stati individuati 597 frammenti di detriti di origine umana, prevalentemente plastica, ma anche vetro, metallo, carta, cartone e tessuto. Al contrario, tra i 1.000 campioni raccolti nelle zone protette del Parco Nazionale delle Galápagos, gli scienziati hanno rilevato esclusivamente due residui di origine umana.

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«Questi animali possono impiegare fino a 28 giorni per digerire ciò che mangiano», spiega Karina Ramon, l'autrice principale dello studio. «Siamo quindi preoccupati per l'impatto che l'ingestione di rifiuti non organici può avere sulla loro salute», ha aggiunto, citando i rischi di ostruzione intestinale, lesioni e cambiamenti ormonali dovuti ai componenti chimici rilasciati da tali sostanze.

Questi risultati sono già preoccupanti di per sé, ma assumono un tono ancor più cupo considerando che dal 2015 è stato vietato l'utilizzo di prodotti in plastica monouso, come cannucce e sacchetti, nelle Galápagos. Questa restrizione, purtroppo, sembra essere scarsamente rispettata, evidenziando un apparente disinteresse da parte degli abitanti dell'arcipelago per il benessere ambientale e la salute delle altre specie che abitano queste isole uniche. Situato su circa 1.000 chilometri al largo della costa dell'Ecuador, l'arcipelago delle Galápagos vanta una biodiversità senza pari, con flora e fauna che non si trovano altrove nel mondo. Tuttavia, delle 15 specie di tartarughe giganti che popolavano un tempo queste isole, ben tre sono già estinte.

Questo studio sottolinea l'importanza cruciale della protezione del Parco Nazionale per preservare le specie endemiche come le tartarughe. Un impegno collettivo per la tutela di questo prezioso ecosistema è fondamentale, non solo per le Galápagos ma per ogni angolo del Pianeta. Finché ognuno di noi non contribuirà alla salvaguarda del Pianta facendo la propria parte, allora non si potrà sperare in un futuro migliore dove verranno rispettati tutti gli esseri viventi.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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