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20 Ottobre 2023
13:07

Anatra presa a sassate da due ragazzi per un video su TikTok

Nel video si vede uno dei due ragazzi catturare l'anatra, tenerla sollevata e poi iniziare a lanciargli sassi, il tutto mentre l’amico riprende la scena tra le risate. La storia arriva dai laghi di Monticchio, nella riserva del Vulture, in Basilicata.

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Ancora un episodio di violenza ai danni di un animale da parte di giovanissimi, che durante il maltrattamento si sono anche filmati, divertiti, e hanno poi condiviso il video sulle piattaforme social. La storia arriva dai laghi di Monticchio, nella riserva del Vulture, in Basilicata, protagonisti due ragazzi e un individuo di anatra muschiata.

Nel video si vede uno dei due ragazzi catturare l’uccello, tenerlo sollevato e poi iniziare a lanciargli sassi, il tutto mentre l’amico riprende la scena tra le risate. Un video che è stato postato (Kodami, come da prassi in questi casi, non lo diffonde per il rispetto di tutti gli esseri viventi), e che ha suscitato una valanga di commenti indignati e reazioni che hanno portato anche – come deve essere – a una denuncia. Lo confermano le Guardie per l’Ambiente volontarie della Basilicata, che hanno girato le immagini alla polizia, che adesso sta indagando per risalire all’identità dei ragazzi: una volta rintracciati, rischiano la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro, come stabilisce l’articolo 544 ter del Codice Penale.

«Vorremmo rassicurare tutti che la denuncia è partita da chi ha visionato il filmato prima di arrivare a noi – fanno sapere le Guardie per l'ambiente volontarie della Basilicata – non abbiamo più parole per esprimere la nostra rabbia e il nostro sgomento verso questi atti vili e criminali compiuti da ragazzi giovanissimi che stanno aumentando di giorno in giorno. E non sappiamo dare una spiegazione a cotanto accanimento verso esseri indifesi che vengono presi di mira come se la ‘vita' di un animale non contasse nulla. Ma soprattutto al fatto che questi atti di violenza vengono postati pubblicamente come se fossero la normalità. Un atto violento è violento e basta. A prescindere se lo si fa verso un essere umano o un qualunque essere vivente».

Anche l'Enpa si è interessata alla vicenda, facendo sapere che «nel video – ha detto Nicola Cervone, Commissario straordinario dell’Enpa di Potenza, che ha presentato altra denuncia – si vede chiaramente la complicità di tre persone, di cui una che realizza il filmato e due che maltrattano l'uccello. Abbiamo individuato i responsabili grazie ad alcuni particolari presenti nel video. Si tratta di tre maggiorenni e abbiamo dato tutti i particolari ai Carabinieri della stazione di Rionero Vulture nella nostra denuncia. Oltre a dover rispondere del reato di maltrattamento di animali chiediamo che venga riconosciuta la pericolosità sociale».

«Li abbiamo individuati e denunciati – aggiunte Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa – e siamo pronti ad andare in fondo con il nostro ufficio legale e a costituirci parte civile quando si avvierà il procedimento. La stretta correlazione esistente tra maltrattamento o uccisione di animali, violenza interpersonale e ogni altra condotta deviante, antisociale e criminale, definita "Link" è stata ampiamente dimostrata dalla letteratura nazionale e internazionale. Il maltrattamento e l'uccisione di animali sono scientificamente ritenuti specifici indicatori di pericolosità sociale, ossia fenomeni predittivi di contemporanee o successive altre condotte devianti, antisociali o criminali. Per questo chiediamo pene severe e che venga anche riconosciuta la pericolosità sociale di questi soggetti».

Quanto accaduto all’anatra muschiata ricorda o chiamata anche muta, fortunatamente senza le stese conseguenze tragiche, l’atroce pestaggio ai danni di una capretta in un agriturismo di Anagni. L’animale è stato circondato da un gruppo di ragazzi che stavano festeggiando un diciottesimo e ucciso a pugni e a calci tra risate e incitazioni, l’intera scena ripresa con uno smartphone e poi condivisa di chat in chat. Tutti sono stati rintracciati dalle autorità e denunciati.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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