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11 Luglio 2023
16:04

Ambulatorio sociale veterinario a Verbania: la Regione Piemonte tende sempre di più alla mutua per animali

Va avanti il progetto della rete di ambulatori veterinari sociali su tutto il territorio, che la Regione Piemonte ha voluto dedicare alle persone in grave difficoltà in carico ai servizi sociali e ai loro animali d'affezione.

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Domani tocca a Verbania, dopodomani a Collegno, Moncalieri e Settimo Torinese: dopo Biella sono queste le prossime inaugurazioni dei diversi “ambulatori sociali veterinari”, in tutto 15, che il Piemonte sta aprendo e aprirà per offrire servizi veterinari gratuiti a coloro che non sono in grado di affrontare economicamente le spese mediche necessarie ai loro animali.

«Sono davvero felice di vedere finalmente realizzato il progetto della rete di ambulatori veterinari sociali su tutto il territorio che la Regione ha voluto dedicare alle persone in grave difficoltà in carico ai servizi sociali, il bacino di utenza al quale è diretta questa iniziativa», spiega a Kodami l’assessora al Benessere Animale Chiara Caucino.

«Purtroppo, la pandemia ha davvero creato una crisi economica pesante sui soggetti fragili che tra le problematiche da risolvere hanno anche quella di non riuscire a mantenere in salute i propri fedeli amici animali, ai quali sono peraltro legatissimi essendo spesso gli unici esseri rimasti accanto a loro. Aiutare queste persone e i loro compagni di vita, è un dovere da parte delle istituzioni, anche se non sempre è così scontato»

I numeri del resto sono importanti, perché sono circa 260mila le persone già in carico ai servizi sociali che tutte insieme accolgono in casa circa 30 mila animali: «Gli obiettivi del progetto sono due: il primo è il contenimento degli abbandoni che spesso viene ritenuta l’unica soluzione da coloro che non hanno risorse per curare i proprio amici o per sterilizzarli. Il secondo è contenere situazioni igienico-sanitarie già critiche in modo che non peggiorino ulteriormente la situazione di persone già in difficoltà».

Il servizio veterinario offerto dagli ambulatori riguarderà le cure primarie, come prelievi del sangue, esami clinici, campagne di vaccinazione e di sterilizzazione: «È vero si tratta delle cure base, ma penso che nell’arco dell’anno il servizio potrà fare la differenza. E poi non posso non sottolineare l'aiuto che ci verrà fornito dalla LAV».

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Con la Lega Antivivisezione, infatti, è stato firmato un Protocollo d’Intesa che vedrà la collaborazione dell’associazione animalista al progetto: «Questa sinergia rappresenta un importante passo avanti nel progetto degli Ambulatori Veterinari Sociali perché la LAV garantirà una serie di servizi aggiuntivi che permetteranno di offrire un’assistenza ancora più completa e di qualità, rafforzando di molto le nostre strutture».

La Lega, infatti, da un lato sosterrà con risorse proprie una campagna di sterilizzazione presso i nuovi ambulatori sociali e dall’altra metterà a disposizione i suoi volontari per supportare le persone disagiate a spostarsi con il proprio animale nel momento in cui dovranno portarlo all’ambulatorio, oppure andare ad acquistare i farmaci necessari.

«Il valore aggiunto dato dalla LAV che da decenni si occupa di benessere animale, sono certa che farà fare un salto di qualità importantissimo agli ambulatori in cui i volontari opereranno. E sono convinta altrettanto che questa collaborazione offrirà risultati talmente positivi da diventare un punto di partenza per nuove iniziative. Ringrazio quindi la LAV,  nazionale e locale, per l’entusiasmo con cui ha aderito a questa iniziativa».

Gianluca Felicetti, Presidente LAV ha commentato in una nota: «Appena saputo del pionieristico progetto della Regione Piemonte abbiamo dato subito la nostra disponibilità per supportarlo e integrarlo. Non potevamo non essere parte del circolo virtuoso innescato da questa iniziativa che speriamo sia d’esempio non solo da altre Regioni, ma anche dal Governo. Infatti, intendiamo rinnovare al Ministro dell’Economia Giorgetti e al Parlamento le nostre richieste di un fisco amico di chi intende convivere con cani e gatti, che abbassi l’ingiusta pressione fiscale su cibo e prestazioni veterinarie equiparate a "beni di lusso"».

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Simona Sirianni
Giornalista
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