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5 Gennaio 2024
15:09

Allocco intrappolato in una cantina la notte di Capodanno, liberato dopo tre giorni

Un allocco, probabilmente spaventato dai botti, si era rifugiato in una cantina di Monterotondo e non era più riuscito a uscire. È stato liberato dopo tre giorni.

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Un allocco era rifugiato in una cantina di un edificio del centro storico di Monterotondo, nella Città metropolitana di Roma, il giorno di Capodanno e non era più riuscito a uscire. Il rapace notturno, probabilmente, era stato probabilmente spinto a cercare un riparo dal frastuono dei botti, ma, purtroppo non era più riuscito a uscire dalla cantina. Per giorni si è mosso disperatamente tra le quattro mura.

Inutili i tentativi dei proprietari dello scantinato, che avevano lasciato finestre e portoni aperti nella speranza che l’allocco potesse riuscire liberarsi da solo. Sul posto, nel tardo pomeriggio di mercoledì 3 gennaio, è intervenuto Andrea Lunerti, zoofilo ed esperto nel recupero di animali selvatici, che con l’aiuto di un retino ha catturato il rapace, facendolo così finalmente uscire dalla cantina, e l’ha rimesso in libertà.

L’allocco (Strix aluco) è un rapace notturno molto comune nei boschi italiani, ed è stato inserito nel Repertorio della fauna protetta italiana redatto dalla Direzione Conservazione della Natura del ministero dell’Ambiente. Si tratta quindi di una specie protetta. Per tre giorni il rapace era rimasto intrappolato in quella cantina, senza potersi nutrire né riposare, ma fortunatamente la sua è stata una storia a lieto fine.

Lo stesso, purtroppo, non si può dire per altre vicende, avvenute durante l’ultima notte di Capodanno, e che hanno portato alla morte di almeno due animali. La prima riguarda il cavallo Tornado che a causa dei botti si era imbizzarrito e ferito, riportando una frattura scomposta non curabile. Purtroppo i veterinari hanno dovuto abbatterlo: «Abbiamo fatto il possibile, l’avrei portato fino in capo al mondo per curarlo, ma sarebbe stato inutile» aveva raccontato a Kodami la sua umana, Carolina Verardo.

L’altra vicenda riguarda invece una delle capre di Ralf Schumacher che, secondo l’ex pilota di Formula 1, sarebbe deceduta a causa dei petardi: «L'animale purtroppo è morto – aveva scritto Schumacher su Instagram –. Per non parlare del panico dei cavalli, dei pony, dei maiali e di tanti altri poveri animali. Possono essere orgogliosi di loro stessi».

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Giulia Argenti
Giornalista
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