18 Maggio 2021
16:45

Arezzo: centinaia di animali di un allevamento etico cercano casa. Cosa è accaduto al progetto Latte Amore

Un allevamento-modello dove vacche e vitelli, capre e agnellini vivevano insieme, ma che (nel 2017) è stato posto sotto sequestro per una denuncia di maltrattamento. Poi è venuta la crisi economica e, con questa, la chiusura definitiva dell'esperienza di Castiglion Fibocchi, in Provincia di Arezzo, dove si cercava di riprodurre un'esperienza di allevamento-etico, dove gli animali sarebbero vissuti fino a morte naturale. Lo stop a Latte Amore apre ora un’altra emergenza: garantire il sostentamento di centinaia di animali.

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Un allevamento-modello che non voleva uccidere i maschi di vitelli, agnelli, capretti, mantenendoli. Era questo il messaggio su cui si fondava la comunicazione sulla produzione di formaggio “etico”, ma che (nel 2017) è stato posto sotto sequestro per una denuncia di maltrattamento. Poi è venuta la crisi gestionale e, con questa, la chiusura definitiva dell'esperienza di Castiglion Fibocchi, in Provincia di Arezzo, dove si cercava di mettere in atto un allevamento-etico, dove gli animali dovevano vivere fino a morte naturale. Lo stop a Latte Amore apre ora un’altra emergenza: garantire il sostentamento di centinaia di animali che hanno necessità di vivere in tranquillità. Sono poco meno di 500 gli esemplari per i quali è necessario adesso trovare un sostegno per il foraggio e una futura nuova casa.

Per cercare di aiutarli si è mossa l’associazione Vitadacani. La presidente Sara D’Angelo, coordinatrice della rete dei santuari, si è mossa grazie a una collaborazione avviata con una ex dipendente della struttura che si sta prendendo cura degli animali. «E’ rimasta lì con 55 bovini, più di 220 capre e 140 pecore, una decina di maiali e qualche equino – spiega – Abbiamo cercato di capire quale fosse la situazione. Ci sono stati contatti con il loro legale e ci siamo mossi quando abbiamo avuto l’assicurazione che il posto chiudesse. Noi ora abbiamo la delega ad affidare gli animali».

Il lavoro dei volontari, riuniti in diversi gruppi in Italia, ha già dato i suoi effetti: da una parte hanno cercato di ripristinare i recinti, dall’altra hanno attivato una campagna di solidarietà per trovare una nuova dimora agli animali. Qualche esemplare è andato nel santuario di Vitadacani-Porcikomodi, altri sono andati alla Tana del Bianconiglio nel Senese e altri ancora a Ippoasi, a Pisa. Ma per loro si sono aperte anche le porte dei privati. «Per ora sono partiti in pochissimi, una cinquantina – aggiunge D’Angelo – Abbiamo fatto un appello e stiamo scandagliando tutte le proposte di adozione che abbiamo ricevuto».

Come si può fare per adottare un animale da allevamento?

Per Vitadacani il primo criterio da seguire per un'adozione di questo genere è, da parte dell'adottante, di dichiarare di non voler sfruttare l’esemplare, che deve continuare a vivere senza l’incubo del macello o senza essere sfruttato per il latte. Per procedere bisogna avere uno spazio idoneo e un “codice stalla”, che deve essere richiesto informandosi nell’azienda sanitaria locale di riferimento.  Bisogna poi andare in Comune per sapere se c’è un vincolo che non permette di mantenere l’esemplare con sé. Dopodiché, per ospitare gli animali di Latte Amore, bisogna contattare la rete dei santuari all’indirizzo info@animaliliberi.org e la candidatura verrà esaminata. «Ma se non si ha posto si può fare una donazione e facilitare le spese di trasporto o per il mantenimento degli animali», aggiunge la presidente della rete.

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