video suggerito
video suggerito
8 Febbraio 2022
15:43

A Pistoia il tarlo asiatico è stato sconfitto grazie ai cani da fiuto

Il tarlo asiatico, una specie invasiva dannosa per l'ecosistema, è stato eradicato dalla provincia di Pistoia grazie al fondamentale intervento dei cani da fiuto.

2.285 condivisioni
sniffer dog
Da Regione Toscana

Il tarlo asiatico è stato eradicato dalla provincia pistoiese grazie al fondamentale supporto dei cosiddetti "sniffer dogs", cani da fiuto specializzati nella ricerca di questo insetto. Un traguardo raggiunto dopo quattro anni di lavoro da parte del Servizio fitosanitario della Toscana, con il sostegno scientifico del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi della economia agraria) sostenuto anche dai vivaisti.

Sono meno di cento in tutto il mondo i cani da fiuto specializzati nella ricerca  dell'Anoplophora chinensis, comunemente noto come "tarlo asiatico". Di questi cani, circa una trentina è impiegata sul campo e solo una decina lo fa a livello internazionale. Il loro servizio è molto richiesto in Svizzera, Germania, Francia e appunto Italia, dove hanno significativamente contribuito a eradicare questa specie invasiva dannosa per l'ecosistema.

Anoplophora chinensis tarlo asiatico

Il tarlo asiatico è una specie aliena, cioè estranea all'ecosistema italiano. Inoltre, è incluso tra le specie da quarantena nell'Unione Europea, in Canada, negli USA e molte altre nazioni. L'insetto, originario dell'Asia (Cina, Giappone, Corea, Taiwan) si è spostato in Europa fino a raggiungere la Toscana e Pistoia, dove solo oggi è stato ufficialmente eradicato grazie all'intervento dei cani da fiuto. La sua pericolosità consiste nel fatto che attacca un grande numero di specie vegetali arboree ed arbustive, causando gravi danni economici e situazioni di pericolo, dato che mina la stabilità degli alberi.

Al contrario dei "parenti autoctoni", questo insetto è capace di aggredire piante sane, e per questo è stato indicato dall'Unione Europea tra i 20 organismi fitosanitari più pericolosi. Le larve, lunghe fino a 5 centimetri, scavano vere e proprie gallerie dentro tronchi, rami e radici, divorando le piante dall'interno. La sua presenza è dunque molto temuta nei comprensori vivaistici dove attacca aceri, platani, rose e lauroceraso.

Sono oltre 15mila le piante distrutte nella provincia pistoiese dal 2017 ad oggi, distribuite in 10 vivai e 40 giardini privati. Gli indennizzi stanziati dalla Regione Toscana sono arrivati a quasi un milione di euro. Comprensibile quindi il sollievo della vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi alla notizia che il verde della provincia è finalmente fuori pericolo.

«L'eradicazione di questo pericoloso insetto è sicuramente un evento di grande soddisfazione raggiunto con un enorme impegno e coinvolgimento della Regione Toscana, in particolare del Servizio Fitosanitario Regionale, di Crea, del distretto vivaistico ornamentale pistoiese e delle associazioni dei vivaisti pistoiesi oltre che della popolazione locale – ha detto la vicepresidente della Toscana – Un successo riconosciuto anche dalla Commissione europea che, testimoniando la validità e la cura tenace che abbiamo impiegato, riconosce l'impegno e la qualità dell'intervento che risulta per la sua portata unico in Italia. La battaglia non finisce qua. Abbiamo al momento messo al sicuro il distretto vivaistico ma l'attenzione rimane alta e il lavoro di controllo costante e intenso».

Una battaglia vinta anche insieme ai cani da fiuto specializzati nella ricerca del tarlo asiatico. L'insetto, infatti, potendo penetrare con le sue larve anche in alberi vivi e apparentemente sani risulta molto difficile da individuare, anche per gli esseri umani più esperti. Non può ingannare invece il fiuto di questa ristrettissima task-force canina. Altri sniffer dogs erano già stati addestrati per riconoscere la Covid-19, ottenendo ottimi risultati, come conferma uno studio francese pubblicato nel giugno del 2020.

Insomma, non è una novità che i cani grazie al loro potente fiuto siano in grado di scovare le tracce odorose che sfuggono all'uomo, la novità è il loro impiego in queste nuove missioni in difesa di salute e ambiente.

Quando è stato rinvenuto, nell'ottobre del 2017, l'estensione del focolaio era di quasi 500 ettari e distava meno di 5 chilometri dal centro di Pistoia. A pagare il prezzo di quell'esordio silenzioso sono stati moltissimi alberi abbattuti anche se sani perché rientranti nella "zona rossa" del tarlo asiatico. Prima dell'impiego dei cani da fiuto l'unica soluzione era l'abbattimento. L'impiego degli sniffer dog rappresenta quidni un nuovo metodo non distruttivo per combattere la proliferazione di questo insetto.

I cani si confermano ancora una volta alleati dell'uomo anche per la conservazione della biodiversità.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views