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15 Maggio 2023
16:06

A Milano vogliono tagliare meno l’erba ma i cittadini con i cani si arrabbiano con il Comune

Il Comune del capoluogo lombardo ha deciso che taglierà meno l'erba nelle aree verdi della città per tutelare la biodiversità e garantire a flora e fauna autoctone di riprodursi e proliferare. Una decisione che non è piaciuta a chi vive con un cane per la presenza dei forasacchi.

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Un post su Facebook dell’assessora comunale al Verde di Milano, Elena Grandi, in cui annuncia la decisione di Palazzo Marino di ridurre drasticamente gli sfalci delle aree verdi nei parchi di Milano ha lasciato molti cittadini piuttosto perplessi, in particolare coloro che soffrono di allergie respiratorie e i pet mate già abbastanza terrorizzati dalla presenza del forasacco, una graminacea pericolosa per tutti i cani.

L’assessora ha spiegato sul social che l’erba di questi spazi verrà tagliata molte meno volte rispetto a quello a cui siamo abituati oggi. Il motivo? Il Comune del capoluogo lombardo vuole cercare di tutelare il più possibile le biodiversità, sempre più a rischio in questa città.

Secondo Palazzo Marino, dunque, un modo per garantire a flora e fauna autoctone di riprodursi e proliferare è procedere in questo senso. «L’erba del vicino è sempre la più verde. Anzi la più alta. Francoforte ha fatto una scelta precisa per tutelare ecosistemi e biodiversità. In molti parchi e giardini e aiuole della città l’erba è lasciata alta eppure i bambini giocano lo stesso e le persone si sdraiano nei prati. Stiamo provando a fare lo stesso a Milano, riducendo la frequenza degli sfalci».

Da Dublino a Francoforte, sono diverse le città che stanno lasciando i loro spazi verdi un tempo ben curati liberi di rinnovarsi con fiori ed erbe autoctone che attirano insetti, uccelli e animali selvatici più diversi. Si chiama "rewilding" e in pratica l’obiettivo è favorire la «libera evoluzione» della natura, lasciandola ai suoi ritmi e ai suoi equilibri.

Esiste anche un movimento dal nome “no mow,” ovvero "niente taglio", che fa proseliti in tutto il mondo. Il No Mow raccomanda di non tagliare il prato in maggio in modo da dare il tempo ai fiori selvatici di crescere e colonizzare il terreno, dando nutrimento agli impollinatori e rifugio a molti altri insetti. Quando i tagli si diradano, sostengono gli attivisti, le sorprese continuano a sbocciare man mano che la biodiversità vegetale e animale si riprende.

L’annuncio dell'assessora Grandi, però, ha avuto reazioni estreme: da una parte c'è chi ha accolto l’idea positivamente, dall’altra chi invece si è lamentato molto di questa scelta. Tra i primi a criticare la mossa è stato Gianluca Comazzi, che occupa lo stesso posto di Grandi però in Regione, che ha risposto anche lui via Facebook: «L’assessore comunale al Verde Elena Grandi dichiara di volersi ispirare a non si sa bene quale progetto europeo che prevede che l’erba dei campi non venga tagliata. Ora ci è tutto più chiaro: capiamo perché i nostri parchi sono in un totale stato di abbandono», ha affermato Comazzi.

«Evidentemente all’assessore non interessa delle decine di migliaia di cani che vivono nella nostra città e che puntualmente ogni anno rischiano la vita per colpa dei forasacchi e delle migliaia di euro che i milanesi spendono per farli curare dal veterinario».

E infine ha concluso: «L’assessore Grandi parla di tutela di ecosistemi e biodiversità nei parchi di Milano, ma queste graminacee sono un pericolo per i cani di tutti i cittadini, rischiando infatti di provocare gravi infezioni. Su questo darò battaglia insieme a migliaia di milanesi».

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Simona Sirianni
Giornalista
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