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10 Settembre 2023
9:18

A dieci giorni dalla morte del Cane Lupo Cecoslovacco ucciso in nome di Satana ancora nessuno è intervenuto

Sono passate quasi due settimane da quando un uomo, sedicente dog trainer, ha mostrato su Facebook le immagini di uno dei suoi Cani Lupi Cecoslovacchi morto: «L'ho sacrificato per Satana», ha dichiarato sul social network.

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Sono passate quasi due settimane dal giorno in cui sul profilo Facebook di Massimo Cannizzaro sono apparse le agghiaccianti immagini del suo Cane Lupo Cecoslovacco ucciso, a suo dire, «in onore di Satana». Oggi il video non è più visualizzabile e l'intero profilo ha cambiato completamente faccia. L'ultimo contenuto pubblicato risale al 12 agosto e ritrae l'uomo abbracciato a diversi cani. Non c'è alcuna traccia delle immagini in cui piangeva disperato per la morte del cane e in cui chiedeva a Satana «di rispettare il testo delle sacre scritture in cambio dell'uccisione in suo nome».

L'unico indizio che rimanda alla tragica vicenda che abbiamo seguito su Kodami lo scorso 28 agosto sono i commenti degli utenti che esprimono il proprio parere sulle immagini del video incriminato, spesso aggiungendo minacce, insulti o parole cariche di odio. La rabbia espressa attraverso i social, però, non è la soluzione e, oltre a rischiare di rendere vittima il carnefice, non aiuta a risolvere questa tragica vicenda che, oltre a riguardare la triste morte di un cane, ha a che fare anche con la salute mentale di un essere umano e in generale sulla sua pericolosità sociale.

«L'uomo, che si definisce dog trainer, è ancora in libertà e vive tutt'ora con i suoi cani – afferma, raggiunta da Kodami, Valentina Gallo, addestratrice cinofila che già nel luglio del 2022 aveva denunciato le violenze sugli animali che Cannizzaro pubblicava sui social – Non riesco a non pensare al fatto che, se fossi stata ascoltata l'anno scorso, il Cane Lupo Cecoslovacco non sarebbe morto e forse avremmo anche tutelato la salute di Cannizzaro che, secondo quanto si vede attraverso i social, è andata via via peggiorando».

Il drammatico video del cane riverso sul fianco senza vita, infatti, è solo la punta di un delirante iceberg che sui social dell'uomo attira visualizzazioni da tempo. Si definisce un "maestro dell'occulto", capace di abbinare la cinofilia alla magia nera, salvo poi dire di essere un agente segreto britannico che si rivolge agli iscritti alla loggia massonica: «Negli anni ho visto Cannizzaro mordere cani, buttarli a terra con violenza, colpirli con il bastone e lanciare loro petardi tra le zampe – racconta l'addestratrice – Comportamenti terrificanti che raccontano una evidente barbarie, eppure le forze dell'ordine non gli sequestrano i cani e non gli impediscono di ottenere notorietà attraverso la crudeltà».

Con l'intento di capire se in seguito alla morte del cane vi sia stato un intervento da parte delle forze dell'ordine, Kodami ha più volte provato a contattare il Sindaco, il Comandante dei Carabinieri e la Polizia Locale del Comune in cui risiede Cannizzaro, senza riuscire però a ottenere alcuna risposta.

Secondo le notizie che abbiamo verificato, il corpo senza vita del Cane Lupo Cecoslovacco è stato sequestrato dall'Azienda Sanitaria provinciale nei giorni successivi alla pubblicazione del video e si attende ora il responso dell'autopsia: «Personalmente mi aspetto che, alla luce di quanto visto in questi anni, tutti i cani che vivono con lui gli vengano sequestrati – conclude Valentina Gallo – Come ogni essere vivente, anche Cannizzaro ha ovviamente diritto ad avere una seconda opportunità nella vita, ma non deve più avere il permesso lavorare in questo ambito».

La violenza espressa sui social dall'uomo, inoltre, non riguarda solo i cani, ma anche gli esseri umani e in particolare i suoi familiari che, in un agghiacciante file audio circolato su Whatsapp a partire dal giorno successivo alla morte del cane, vengono addirittura minacciati di morte. «Ciò nonostante, non riceve punizioni dalla legge e trovo desolante, inoltre, che nessuno lo stia tutelando – continua Gallo – Non è lucido e ciò emerge con chiarezza nei video. Se la vicenda venisse gestita in maniera regolare».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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