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9 Giugno 2021
16:40

“What Poo-blem?”, un’indagine internazionale incorona Napoli come città più impegnata nella raccolta delle deiezioni

Uno studio pubblicato da Tails.com un'azienda inglese che produce alimenti per animali, ha analizzato 8 parametri di gestione dei bisogni dei cani in diverse città d'Europa e del mondo e, incrociando i dati, a risultare in testa alla classifica è Napoli. Alcuni parametri dello studio però sono fuorvianti e lasciando indietro città come Vienna e Berlino, dove incontrare un escremento di cane sul marciapiede è davvero difficile.

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Chi vive insieme a un cane lo sa: bisogna raccogliere i suoi bisogni. Che ci piaccia o no, questo compito è una delle routine che ci accompagnano per tutta la durata della vita del nostro compagno cane una o più volte al giorno, ovunque ci troviamo e a qualunque ora accada. Tiriamo fuori il sacchetto, raccogliamo e cerchiamo un bidone dove gettare il rifiuto. Ed è giusto farlo sempre, anche perché a nessuno piace trovarsi a pestare le deiezioni.

L'azienda Tails.com, attiva nel settore degli alimenti per cani, ha analizzato la situazione riguardo questo fenomeno in alcune città del Regno Unito, d'Europa e degli Stati Uniti stilando una classifica dei territori che affrontano meglio il problema e il risultato è che  la città europea che si impegna di più per evitare i problemi legati ai bisogni dei cani è Napoli, classificata sopra altri grandi centri come Montpellier o Barcellona, ma soprattutto con un forte distacco da Vienna, classificata addirittura decima in questa analisi chiamata simpaticamente "What Poo-blem?" (un gioco di parole su "Poo", cacca, e "problem").

Gli 8 parametri analizzati nello studio che incorona Napoli città più attenta alla raccolta delle deiezioni

L'azienda ha selezionato alcune città considerate da loro come sufficientemente dog friendly ed ha analizzato le normative in vigore per questo tipo di problematica. Ad ogni città è stato assegnato un punteggio da 1 a 10 sulla base di 8 fattori tra cui il numero di cani che abitano la città, la presenza di sanzioni per l'abbandono degli escrementi, l'entità delle stesse, il numero di parchi pubblici e il rapporto tra il numero di cani e il numero di parchi (in modo da determinarne un'approssimativa densità demografica). Le statistiche risultanti valutano anche un ulteriore parametro, sebbene non sia chiaro come possa venire calcolato, ed è la stima di quantità di cacca quotidiana generata dai cani della città. Sulla base di questi parametri, Napoli ha totalizzato 56 punti su un totale 80, contro i 55 di Montpellier, seconda classificata. Ciò che più attira l'attenzione osservando la classifica, è vedere come fanalini di coda luoghi come Berlino (43) e Vienna (42), abituati come siamo a immaginarle città estremamente attente alla res publica.

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Cosa ha condizionato la classifica?

Uno dei parametri che ha contribuito a posizionare Napoli in testa alle altre città europee è il fatto che, rispetto ad altri luoghi d'Europa, la multa in caso di contravvenzione, è molto alta e raggiunge i 500€, conferendo in questo caso 9 punti su 10 al capoluogo campano, mentre una città come Vienna, che non supera i 50€ di sanzione, ha ricevuto in questo caso solo 3/10 punti. Berlino, dove la sanzione è di soli 35€, di punti ne ha totalizzati addirittura 2 (la città più severa è Barcellona che raggiunge cifre di 1500€ e riceve un 10). Un ulteriore dato che ha favorito la città italiana è la bassa densità di cani per parco (3.128) rispetto a città come Madrid che raggiungono addirittura un rapporto di 1 parco ogni 12.000 cani. Riguardo questo dato però, bisogna sottolineare che non viene riportata la dimensione dei parchi in questione, i quali sono probabilmente più grandi in città come Vienna e Berlino, tra le più verdi al mondo. Napoli inoltre, è una delle città analizzate a livello europeo con il numero più basso di cani (112.623), contro i 406 mila di Berlino e gli addirittura 440 mila di Madrid. Questo dato favorisce ovviamente un altro parametro in cui Napoli ha prevalso, ovvero la quantità di escrementi prodotti quotidianamente che risulta essere (non è chiaro definire con quale strumento venga valutata) 29.282 chili, contro i 114 mila di Madrid e i 166.660 di Vienna.

La situazione nel mondo e i limiti dello studio

Ad incoronare Napoli capitale in fatto di recupero delle deiezioni sono quindi parametri che non prendono in considerazione fattori importanti quali la quantità di escrementi effettivamente lasciati sul suolo pubblico, il numero di multe emesse dalla polizia municipale e anche altri servizi per nulla scontati in Italia come l'assenza o la presenza di distributori gratuiti di sacchetti appositi nei pressi delle aree più frequentate dai cani. E' vero, però, che Napoli mette a disposizione un gran numero di parchi per un numero più basso di cani rispetto ad altre metropoli e, analizzando anche i dati rilevati dalle città americane, il capoluogo campano resterebbe comunque tra i primi posti, appena sopra Austin in Texas (55) e a pari merito con Tucson.

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Le città degli Stati Uniti, infatti, secondo quanto riportato dall'analisi, totalizzano in media punteggi più alti di quelle europee, con un picco di 65 su 80 punti a Seattle, regina indiscussa della tutela dei marciapiedi dai bisogni dei cani. La multa che si può ricevere a Seattle, nel Nord Ovest degli Stati Uniti, è di appena 54$, ma a farla primeggiare è il numero di parchi (414) e il rapporto tra il numero di parchi e il numero di cani (1/1282), facendo ancora una volta notare che la statistica premia maggiormente le città che, secondo lo studio, hanno meno cani e più verde.

Per essere più precisi quindi, questo rapporto si sarebbe dovuto chiamare "Le città che hanno più parchi e meno cani", ma non saremo noi, per una volta considerati campioni d'Europa nell'attenzione verso l'educazione e il rispetto dei luoghi pubblici nella relazione con il cane, a chiedere di rivedere i risultati.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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