episodio 5

La custode dei cavalli selvaggi dell’Aveto

Evelina Isola, naturalista e divulgatrice scientifica, insieme a un gruppo di esperti, da dieci anni studia e protegge, grazie ad escursioni di horse watching, una popolazione di cavalli inselvatichiti che abita, senza alcun legame con l'uomo, trentacinque chilometri quadrati di territorio nel Parco regionale dell'Aveto nell'entroterra ligure.

14 Luglio 2021
15:46
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Quando Evelina è in città ha la sensazione di aver lasciato degli amici sulle montagne. Qualcuno che conosce molto bene ma che non ha mai avvicinato troppo per lasciargli tutto lo spazio di cui ha bisogno. Mentre la naturalista e divulgatrice scientifica lavora a Genova, i branchi di cavalli inselvatichiti trascorrono placidamente le loro giornate tra il lago di Giacopiane e la Malga di Perlezzi, sicuri che, a settanta chilometri di distanza, c'è sempre una custode che veglia su di loro. Evelina Isola è la co-fondatrice del progetto "I Cavalli Selvaggi dell'Aveto – Wild Horsewatching" nato per proteggere una popolazione di cavalli selvaggi dell'entroterra ligure.

«Quando salgo per i monitoraggi o durante le escursioni mi emoziono ogni volta – racconta la naturalista – soprattutto quando non vedo qualche cavallo da molto tempo; a volte mi chiedo: "Ma dove vanno ad infilarsi? Perché Zeus non lo vedo da due anni? Il giovane puledro che si è staccato dal branco, avrà creato una nuova famiglia?". Ogni volta che li rivedo e scopro un pezzo nuovo della loro vita è sempre una gioia immensa».

Proteggere senza invadere, monitorare ma solo con il fotoriconoscimento è la missione di Evelina che condivide con un gruppo di naturalisti (dottorandi dell'Università di Genova) e chiunque voglia contemplare questa bellezza senza intaccarla. Una bellezza che appare, girando una curva o sulla cima di un montagna, sottoforma di una popolazione di ottanta cavalli selvaggi, divisi in nove famiglie su 35 chilometri quadrati di territorio.

Chi sono i cavalli selvaggi dell'Aveto

I cavalli selvaggi del Parco dell’Aveto sono l’eredità di cavalli domestici che hanno lavorato nelle vallate per molti anni. Da quando l’ultimo proprietario, circa 25 anni fa, è morto sono rimasti soli allo stato selvaggio e, riproducendosi liberamente, il loro numero è aumentato. Dai dieci esemplari iniziali oggi sono circa ottanta e le nuove generazioni non hanno mai avuto rapporti con l’uomo. La loro vita ed il loro comportamento sono identificabili con quelli dei cavalli selvaggi d’America e di Mongolia.

«La caratteristica dei cavalli selvaggi dell'Aveto è proprio quella di essere autonomi – spiega Evelina Isola – c'è un rapporto particolare che li lega all'ambiente e li rende davvero ed esclusivamente collegati ad esso senza alcun rapporto con l'uomo, sia dal punto di vista dell'alimentazione sia da quello della riproduzione; questi cavalli non dipendono dalle cure umane: si sono adattati ai ritmi di madre natura e hanno ritrovato lo spirito selvaggio dei loro antenati che popolavano le nostre foreste».

La nascita del progetto di Horse watching

«Il Wild Horse watching – I cavalli selvaggi dell'Aveto nasce dieci anni fa per tutelare e valorizzare una popolazione di cavalli inselvatichiti che oggi vivono nel territorio del Parco Regionale dell'Aveto, nell'entroterra del Tigullio ligure», spiega Evelina Isola. Nel 2011, grazie alla collaborazione con Paola Marinari, medico ed ex assessore al turismo del comune di Moneglia, nasce un progetto che ha il fine di proteggere e preservare il prezioso patrimonio naturale che questi cavalli rappresentano. «Abbiamo unito le nostre competenze – dice Evelina – io una naturalista, lei un'esperta di turismo equestre e insieme abbiamo deciso di trasformare quello che per molti era ed è un problema, ovvero la presenza di questi cavalli sul territorio, in una risorsa anche a favore di un territorio stupendo ma poco conosciuto come quasi tutto l'entroterra ligure».

In una giornata di metà Giugno, Kodami ha accompagnato Evelina Isola in un'uscita di Horse Watching, all'appuntamento alle 8 sul piazzale di Borzonasca c'erano due famiglie provenienti da Milano e una coppia che arrivava dalla Toscana, a testimonianza che il progetto è conosciuto anche al di fuori della Liguria. «L'attività di Horse watching l'abbiamo importata dagli Stati Uniti – spiega Evelina Isola – si tratta di un'attività di bio-watching che ha come oggetto di escursioni naturalistiche i cavalli, in questo modo abbiamo potuto farli conoscere a sempre più persone e fare quadrato intorno a loro per proteggerli da interventi esterni nemici».

La scintilla che fa avviare il progetto scatta nel 2009, con la costituzione di un protocollo d’intesa (per operazioni di controllo, cattura, adozione ed eventuale rilascio controllato sul territorio dei cavalli bradi presenti in Val Aveto, Graveglia, Sturla e Vara) tra Regione, Comuni, ASL e Associazioni. «Con questo accordo istituzionale s'intendeva catturare, sterilizzare e deportare i cavalli, ma i risultati sono stati la perdita di denaro pubblico e la morte di diversi animali – spiega Evelina – non potevamo accettarlo ed è stato il "la" per dare il via al nostro progetto di tutela».

Il Progetto Wild Horse Watching – I Cavalli Selvaggi dell'Aveto, che è anche un marchio registrato, oggi è una realtà conosciuta in tutta Italia e continua a crescere grazie alle attività della neonata Associazione ReWild Liguria. «L'associazione nasce per istituzionalizzare il lavoro portato avanti insieme dal 2011 – continua la naturalista – L’obiettivo è la valorizzazione della presenza dei cavalli selvaggi dell’Aveto e al contempo trovare il giusto equilibrio con la vita rurale. La nostra missione non è solo la tutela della popolazione di cavalli che vivono nella Valli, ma anche la promozione della ricerca scientifica sulla biodiversità, il monitoraggio degli habitat e il miglioramento della conflittualità tra popolazione locale, fauna selvatica e rewild».

Il bracconaggio dei cavalli selvaggi

«La mancanza di conoscenza e l’intolleranza umana hanno messo più volte in pericolo questi splendidi animali – spiega Evelina- ed è stato proprio in risposta ad un atto di bracconaggio nel 2009 che è nato l'idea di ReWild Liguria per far sì che chi li ama li custodisca». L'interesse mediatico intorno ai cavalli li tutela dalla cattura e dalla successiva macellazione: «L'esperienza diretta e la possibilità di conoscere e vedere che tipo di vita fanno veramente questi cavalli in natura è la cosa migliore per capirne il valore». Il prossimo obiettivo di Evelina e Paola è quello che gli venga riconosciuto lo stato giuridico di cavalli inselvatichiti perchè, al momento, per la legge italiana i cavalli sono animali domestici.

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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