22 Settembre 2021
14:00

Una rete tra enti per la cura dei cani vaganti e i “Giardini della memoria”: a Termini Imerese ok al regolamento di tutela degli animali

Ora anche Termini Imerese, in provincia di Palermo, ha il suo regolamento per il benessere animale. Nei 46 articoli il Consiglio comunale ha ritenuto opportuno declinare, nel dettaglio, tutte le regole che devono essere seguite. Centrale è il concetto di rete. Infatti proprio il Comune, per prevenire azioni di maltrattamento, stipulerà protocolli d’intesa con l’Azienda sanitaria provinciale, con le forze dell’ordine, le suole, i servizi e le diverse realtà sociali. Come «paradigma teorico di riferimento» si segue il modello Link dell’associazione Link-Italia.

35 condivisioni
Immagine

Ora anche Termini Imerese, in provincia di Palermo, ha il suo regolamento per il benessere animale. Nei 46 articoli il Consiglio comunale ha ritenuto opportuno declinare, nel dettaglio, tutte le regole che devono essere seguite. Centrale è il concetto di rete. Infatti proprio il Comune, per prevenire azioni di maltrattamento, stipulerà protocolli d’intesa con l’Azienda sanitaria provinciale, con le forze dell’ordine, le suole, i servizi e le diverse realtà sociali. Come «paradigma teorico di riferimento» si segue il modello Link dell’associazione Link-Italia.

Nascerà l’Ufficio per i Diritti degli Animali, che avrà il compito di curare sia i procedimenti amministrativi sia gli interventi specifici di polizia veterinaria. Proprio in questa struttura viene istituito un elenco di cittadini, enti e associazioni che intendono prendersi cura in qualità di tutor dei cani vaganti e senza padrone.

I compagni umani residenti nel Comune (anche se vivono lì per più di 90 giorni) devono fare iscrizione all’anagrafe canina entro il sessantesimo giorno di vita dell’animale. Un approfondimento nel regolamento lo ha il randagismo. Oltre alla campagna di sterilizzazione, il cane vagante senza pet mate rinvenuto nel territorio o segnalato dai soggetti privati o associazioni animaliste viene trasportato da operatori specializzati, da volontari o da privati cittadini all’ambulatorio veterinario autorizzato per identificarlo. Vengono istituzionalizzati anche i cani liberi accuditi o «di quartiere». Sono quegli esemplari che vivono «in caseggiato o rione» dove ci sono persone che si impegnano a fornirgli mantenimento, assistenza e quant’altro necessario al suo benessere. I cani di quartiere devono essere vaccinati, curati, sorvegliati e sterilizzati dal servizio veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale o da medici veterinari liberi professionisti in convenzione. L’onere del suo mantenimento grava su volontari, associazioni e gruppi di cittadini che si prendono cura dei cani.

Per garantire il benessere dei cani vaganti e di prevenire il sovraffollamento delle strutture convenzionate, il Comune incentiva l’affidamento dei cani randagi catturati sul territorio comunale o ricoverati presso i canili convenzionati. Il cane censito come «cane vagante senza padrone» o «cucciolo di cane», potrà essere dato in affidamento temporaneo ai cittadini che ne facciano richiesta.

Una particolare sezione è prevista per i gatti liberi e le colonie feline. La loro presenza sarà sottoposta a censimento o sterilizzazione e dovrà essere segnalata grazie ad appositi cartelli predisposti dall’Ufficio per i diritti degli animali. Arrivano poi i «Giardini della memoria», i cimiteri dedicati ai pet, che potranno nascere anche all’interno dei cimiteri per umani già esistenti.

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views