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8 Dicembre 2023
8:58

Una nuova specie di riccio è stata scoperta in Cina

Un piccolo riccio ancora sconosciuto alla scienza è stato trovato fra le foreste della Cina orientale. La nuova specie si chiama Mesechinus orientalis.

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Mesechinus orientalis a Xuancheng, Anhui, Cina. Credito immagine: Shi et al ., doi: 10.3897/zookeys.1185.111615.

Morfologicamente ricorda molto la specie europea, ma il nuovo riccio scoperto nel cuore delle foreste cinesi da un team di esperti dell'Università di Anhui appartiene ad un altro gruppo. Il genere Mesechinus, infatti, fino ad ora comprendeva solo quattro specie, tutte diffuse in Asia orientale. Tre di queste (Mesechinus dauuricus, M. hughi e M. miodon) si trovano attualmente tra le foreste confinanti con la Mongolia e la Siberia, mentre solo una – M. wangi – abita i boschi della Cina sudoccidentale.

La nuova specie appena scoperta, invece, battezzata dagli scienziati Mesechinus orientalis abita nella provincia dello Yunnan che, come descritto dagli scienziati nello studio pubblicato dell'articolo pubblicato su Zookeys, è distante parecchi chilometri dalle regioni abitate dalle altre specie. «Mesechinus orientalis è abbastanza piccolo, tanto da risultare probabilmente la specie più minuta del suo genere», hanno chiarito infatti gli esperti che hanno passato gli ultimi mesi a setacciare il Monte Gaoligong, alla ricerca di questi insettivori. Ha inoltre le spine più corte (1,8-2 cm) rispetto a quelle delle altre specie e anche la sua lunghezza non è equiparabile a quella degli altri animali.

Un'altra particolarità che lo rende unico rispetto agli altri ricci cinesi è che presenta talvolta quattro anelli colorati sul dorso. La sua specie inoltre pare essere sessualmente dimorfica. Il pelo dei maschi è generalmente grigio, mentre quello della maggior parte delle femmine tende ad avere delle spine bruno-rossastre, capaci forse di attrarre maggiormente i loro partner.

Per quanto abituate a vivere nelle foreste sempreverdi tropicali, le popolazioni si possono trovare anche all'interno della macchia boschiva, ad altitudini comprese tra 30 e 700 m, hanno chiarito i ricercatori. «La nuova specie è geograficamente isolata dai suoi congeneri di almeno 1.000 km, ed è attualmente la specie di Mesechinus che si può trovare più a sud-est».

Secondo i risultati dell'analisi genetiche sembra che questa specie sia maggiormente imparentata con Mesechinus humhi e Mesechinus wangi da cui si separò circa 1,1 milioni di anni fa. A confermare questo dato ci sono anche alcuni reperti fossili ritrovati vicino al villaggio di Taijiaping nel distretto di Nangaoya, e risalenti al Pleistocene inferiore. A permettere questo fenomeno di speciazione sembra essere stato il raffreddamento e la desertificazione della Cina orientale durante il Pleistocene medio, ha chiarito Zhongzheng Chen, uno degli autori dello studio, la cui preparazione è stata fondamentale per l'interpretazione corretta di questa divisione delle tre specie.

«I Monti Dabie che si trovano tra i Monti Qinling e l’Anhui meridionale potrebbero aver fornito una rotta migratoria all’antenato del Mesechinus orientalis per raggiungere l’Anhui meridionale durante il Pleistocene medio, tra 0,74 e gli 1,1 milioni di anni fa – ha commentato lo studioso – È quindi normale che in questo tempo questa specie si sia progressivamente allontanata filogeneticamente e geograficamente dai suoi parenti, in seguito alla fine del periodo glaciale».

Questa scoperta è considerata molto importante per gli studiosi di mammiferi della Cina, visto che nessuno credeva possibile scoprire una nuova specie di riccio all'interno delle foreste cinesi. L'area in cui è avvenuta la scoperta è infatti fra le più frequentate e studiate dell'Asia ed è strano che fino a questo momento nessun zoologo si fosse accorto che da quelle parte esistesse un riccio leggermente diverso dagli altri. Fomentati da questa scoperta, i ricercatori cinesi sono quindi pronti ad esplorare meglio il settore orientale del paese, nel tentativo di trovare nuove specie sconosciute.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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