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7 Dicembre 2023
15:07

Una frana distrugge la sua casa e non può più tenere i cani che ha salvato: «Aiutatemi a non farli finire in canile»

Un crollo improvviso ha distrutto la sua casa e ora Francesca, dopo anni spesi per salvare i cani vittime di sfruttamento, non può più tenerli. Per questo lancia un appello per evitare che finiscano in canile.

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Un crollo improvviso e dopo anni spesi per salvare i cani vittime di sfruttamento, quelli più grandi o anziani che nessuno vuole, inaspettatamente tutto cambia. È successo a Francesca, residente a Pianoro, cittadina della provincia bolognese.

«Vivo in una casa di 70 metri quadri e ho un terreno sottostante l'abitazione dove accudivo alcuni cani provenienti da "brutte situazioni"», spiega la donna. La sua vita è cambiata con il maltempo che ha flagellato l'Emilia-Romagna nei mesi di maggio e aprile. In quelle difficili settimane il terreno è franato sui box dei cani. Francesca è riuscita a salvarli, e nel momento subito successivo all'emergenza è riuscita a trovare una nuova sistemazione per i primi 15, mentre i 18 rimasti hanno continuato a vivere in casa con lei. È proprio per loro che Francesca chiede un aiuto da parte delle associazioni e dei cittadini, ma anche delle istituzioni locali.

Un aiuto che, almeno per quanto riguarda l'amministrazione pubblica, ancora non c'è stato, come racconta la stessa Francesca in un accorato messaggio inviato a Clama Odv, associazione di Ravenna attiva in ambito sociale e di tutela animale. Dopo la frana, spiega la donna, sono stati avviati lavori per ricostruire le tubazioni idriche, private di 10 abitazioni della zona, con un costo però troppo elevato per lei: «Non avendo la somma mi è stata tolta l'acqua. Ora mi trovo nella mia abitazione di 70 mq e giardino con 18 cani senza acqua, senza riscaldamento, senza la conseguente possibilità di svolgere il mio lavoro di agente libero professionista. Il terreno sottostante con i box ed ampi recinti non più fruibile perché nessuno vuole rispondere dei danni causati dalla frana».

Da qui la necessità di trovare una collocazione nuova, e maggiormente serena, per i cani che ha amato e che negli anni ha tutelato proprio da situazioni di incuria: «I cani che accudisco con amore da anni, i miei cani, la mia famiglia, provengono da situazioni difficili, hanno trovato con me accoglienza amore e serenità, sono meravigliosi ma adulti di media, grande taglia. Ho resistito e sto resistendo con grande impegno e fatica perché voglio assolutamente evitare il peggio. Sono cani che entrando in canile non ne uscirebbero più». Sono cani che Francesca descrive come buoni, amorevoli e ben socializzati, ma di età e taglie che li renderebbero invisibile nei canili, strutture che vorrebbe evitare a ogni costo.

A fare male nella storia di Francesca è la mancata previsione di sistemi di welfare che possano aiutare le persone che vivono con animali a restare unite dopo un imprevisto che ne sconvolge l'esistenza. «Spero davvero che ci sia qualcuno che voglia e possa accogliere la mia supplica – chiede Francesca – Nella speranza di riuscire finalmente a dare una famiglia a queste meravigliosi e inconsapevoli compagni di vita che mai potrei fare soffrire e di poter tornare tutti a condizioni di vita decorose. Siamo stati dimenticati».

Nonostante il dolore Francesca non si arrende: vuole salvare i cani dando loro una vita migliore che lei, purtroppo, non è più in grado di garantirgli.

Per informazioni sui cani di Francesca contattare il numero 3703113030

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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