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29 Ottobre 2021
15:49

Una barriera verde proteggerà gli animali del Nairobi National Park

Olga Ercolano, Massimo Vallarin, Annabella Francescon ed Elisabetta Levis, i quattro ranger onorari italiani dell'organizzazione statale kenyota impegnata nella conservazione della fauna selvatica africana Kenya Wildlife Service, vogliono festeggiare i 75 anni del Nairobi National Park contribuendo alla realizzazione di una greenline di alberi e arbusti che separi il centro città dal parco naturale dove vivono leoni, ghepardi, giraffe e rinoceronti. Attivata una raccolta fondi.

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Giornalista
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Anche quattro italiani stanno partecipando ad un’iniziativa straordinaria per ripristinare un corridoio verde nel cuore del Kenya. Grazie ad una raccolta fondi verrà infatti realizzata la “greenline”, una barriera verde costituita da alberi ad alto fusto e cespugli di arbusti tipici del territorio bagnati con un sistema di irrigazione automatico, che separerà il Parco Nazionale di Nairobi dal cuore della grande città kenyota, proteggendo gli animali selvatici e la natura di questo storico polmone d’Africa.

Olga Ercolano, Massimo Vallarin, Annabella Francescon ed Elisabetta Levis, i quattro ranger onorari italiani dell'organizzazione statale kenyota impegnata nella conservazione della fauna selvatica africana Kenya Wildlife Service, vogliono festeggiare così i 75 anni del Nairobi National Park

Il Nairobi National Park

L’ampia distesa erbosa sorge a pochi chilometri dal centro della città, tanto che i suoi grattacieli fanno spesso da sfondo alle immagini dei cespugli di acacia abitati da leoni, leopardi, ghepardi, iene, bufali, giraffe e dal raro rinoceronte nero, specie ormai in via d’estinzione. «Un posto che merita davvero molto – dice Massimo Vallarin guida safari da molti anni in Africa – grande biodiversità in una superficie di 117 chilometri quadrati, il parco nazionale più grande del mondo adiacente a una capitale. Soltanto ieri, nell’ultima uscita, abbiamo avvistato oltre ai molti leoni anche con i loro cuccioli, anche diversi rinoceronti bianchi, impala, alcelafi, giraffe, bufali, zebre, antilopi d’acqua, ippopotami, un gattopardo e decine di gnu in movimento. È stato meraviglioso»

L’iniziativa

La città che sorge proprio a ridosso del grande parco naturale, rappresenta da sempre un grosso pericolo per gli animali che lo abitano. «Mentre da una parte la presenza del parco così vicino alla città è un fatto positivo perché fornisce un rifugio per la fauna selvatica e un luogo accessibile ai residenti di Nairobi per godersi la natura – spiega il portavoce del gruppo composto da botanici, ecologisti, restauratori e orticoltori professionisti con la collaborazione del Kenya Wildlife Service – Negli ultimi anni i progetti di costruzione stanno impattando l’ambiente e la sua fauna. La costruzione del “Southern bypass”, la tangenziale, purtroppo ha significato che parti della barriera verde precedentemente piantata, che separava il parco dalla vecchia strada, sono state eliminate. Questo ha fatto sì che la larghezza della boscaglia si sia ridotta in molti punti e che alcune parti della linea verde siano andate completamente perdute, lasciando il parco a lambire la tangenziale. La nostra iniziativa ripristinerà le porzioni perdute della “Greenline” e migliorerà la biodiversità vegetale all'interno delle sezioni rimanenti per fornire una barriera più spessa tra la strada e il parco».

La raccolta fondi

L’obiettivo è raccogliere attraverso il sito di crowdfunding Secure Changa 1.8 milioni di scellini kenyoti (poco meno di 15 mila euro) per la riforestazione di ognuna delle tre sezioni di 20 metri per 250 che costituiscono la nuova greenline. «Pianteremo solo specie arboree e arbustive originarie del Parco Nazionale di Nairobi e quindi naturalmente adattate a quest'area. Alberi di 2 piedi e oltre sono stati donati e messi in vendita per questa iniziativa da vivai di alberi di Nairobi e dintorni. Il materiale di piantagione è di provenienza locale, questo andrà a beneficio della fauna locale e garantirà che gli alberi e gli arbusti piantati abbiano buone possibilità di sopravvivenza. Installeremo inoltre un recinto elettrico per proteggere le piante piantumate e naturalmente rigenerate che rimarrà per 18 mesi. E installeremo anche un sistema di irrigazione a goccia e serbatoi di stoccaggio dell'acqua per fornire regolare approvvigionamento idrico agli alberi e arbusti piantati e rigenerati per 18 mesi». «È qui – dice Olga Ercolano, un’altra dei ranger italiani coinvolti nell’iniziativa, riferendosi alla foto pubblicata su Facebok – che pianteremo alberi, ai margini del Parco Nazionale di Nairobi, davanti a cui si trova la leonessa. Sostieni la NNP@75 Tree Planting Initiative  in modo che questo progetto possa essere realizzato e una buona barriera di alberi separerà i cantieri della città dal Parco».

Immagine di copertina: una leonessa osserva in lontananza il centro della città di Nairobi nel punto dove dovrebbe nascere la greenline di sicurezza. (credits:@Olga Ercolano)

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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