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21 Gennaio 2023
9:24

Un nome da tennista e uno stallo che dura da troppo tempo: Roger cerca adozione

Ha preso il nome dell'ex tennista Federer e la sua vita è stata salvata per miracolo: Roger è un simil Golden Retriever e sta cercando una famiglia.

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Un simil Golden Retriever di tre anni. Una storia che lo ha quasi visto salire sul ponte degli animali. Roger è un ex randagio salvato da una ragazza originaria di Massafra, Barbara, una volontaria amante della natura che lo aveva recuperato dalla strada dopo che era stato investito da una macchina. Durante la convalescenza gli aveva offerto stallo temporaneo, di quella temporaneità che pian piano quasi diventa definitiva. La storia sembrava poter essere già di quelle a lieto fine, solo che in casa con Barbara c’era già Max, un altro cane adottato qualche anno prima. Tra i due è nata una piccola rivalità per chiarire chi fosse il padrone di casa. Di qui la richiesta: «Aiutatemi a cercare per Roger una famiglia perfetta che sappia accoglierlo con immenso amore».

A raccontarci questa vicenda è proprio Barbara: «Io vivo a Bologna – spiega a Kodami – ogniqualvolta torno in Puglia recupero, curo e porto su con me un cagnolino per volta e gli cerco una casa. In media, nel mio piccolo, senza avere né rifugi né associazioni, sistemo una decina di cani l'anno con l'aiuto di alcune persone che sostengono economicamente le operazioni. Quella con Roger, però, è stata l'esperienza di recupero più impegnativa che mi sia capitata».

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Per comprendere meglio la questione bisogna andare un po’ a ritroso nel tempo, tornando fino al 2017: «Avevo perso il mio primo cane, Luciano – ci spiega – quando mi lasciò gli feci una promessa: lo avrei cercato e trovato nei tanti cani randagi in cerca di aiuto. Così è stato. Dopo aver adottato un altro cane, Max, ho iniziato a recuperare cani che hanno bisogno di aiuto. Il primo è stato Falkor, l'ho salvato mentre era accasciato a bordo strada. Dopo averlo curato l'ho fatto adottare. Da quel momento capii che quella era la cosa che più mi faceva sentire in contatto con il mio primo amore».

Barbara, come detto, ha la famiglia che vive in Puglia. Lei, però, da anni si è trasferita a Bologna. Tuttavia torna spesso a casa e, quando lo fa, prova a dare una mano a qualche cane che ne ha bisogno: «Lo scorso giugno ricevo una chiamata da mia madre – continua Barbara – un cane randagio che conoscevo era stato investito. Il quartiere lo chiamava Ehitu, cane timido e dolcissimo. Non potevo non fare nulla. Ho chiamato, allora, la mia veterinaria di fiducia. Bisognava ricoverarlo urgentemente. Avevo contatti con un'associazione di Putignano, Street Dog, che, prontamente, ha predisposto il ricovero».

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La situazione di Ehitu richiede un lungo periodo di terapie. Era aggrappato alla vita con un filo. Per fortuna reagisce bene alle cure: «Il suo ricovero è durato 20giorni – spiega Barbara –  mentre lui combatteva a Bari io avevo il covid. Appena negativizzata mi sono fiondata a prenderlo. Aveva subito un intervento ortopedico perché aveva riportato una frattura acetabolare. Da cane di 20 kg mi era stato riconsegnato che ne pesava 13. Mi tremavano le braccia nel guardare le sue ferite e quel corpicino tutto pelle e ossa. Ma lui era contento di essere vivo e appena in casa ha subito ripreso appetito e peso. Da allora ho deciso di dare a quel randagio un nome serio, scegliemmo Roger, come il tennista Federer. Perché, prima di tutta questa vicenda, aveva una piccola cuccia di fortuna in un circolo tennis dove veniva accudito e curato da Flora, una signora che lo amava tanto e che credeva di averlo perso per sempre quel giorno dell'incidente».

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L’Odissea di Roger, però, non si esaurisce con la dimissione dalla clinica: «Ha sopportato tanto dolore, supportato dall’amore smisurato che ho avuto per lui. Ha subito nel complesso 3 interventi al femore, la castrazione, un drenaggio addominale, ha combattuto e sconfitto un batterio mortale. Abbiamo passato un’intera estate chiusi nel garage che avevo rivestito con erbetta sintetica e morbidi asciugamani. Ogni giorno era una sfida e una conquista, molte volte ho avuto paura di perderlo ma non avevo rimpianti, era comunque un cane sereno e grato per quello che stava ricevendo. Carezze e coccole che non aveva mai avuto. Siamo usciti da questo incubo il 4 ottobre quando dalla Puglia sono finalmente ritornata a Bologna con lui, alla mia normalità. È stata un emozione fortissima quando ha iniziato a correre nel mio giardino e a vederlo giocare spensierato».

Un altro problema, però, era alle porte, almeno non più di salute: «La sua gelosia nei confronti del mio cane – continua a raccontarci la donna – Roger è un angelo con tutti ma in casa vuol essere figlio unico perché teme di perdere le attenzioni e non vuole competizioni. E questo ha creato dei problemi con Max. La sua permanenza in casa è abbastanza complicata perché non è bello vivere con due cani che litigano e che necessariamente devo tenere separati. Ora ho due cani tristi e quando Roger è da solo, mentre dedico un po' di tempo a Max, dal nervoso si morde le zampe».

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«Roger da cane randagio che non aveva mai avuto un forte approccio con un umano – prova a motivare Barbara – si è ritrovato a convivere per diversi mesi in simbiosi con me. Tra carezze e preoccupazioni abbiamo condiviso tantissimo. È stata un'esperienza molto forte anche per me. Gli altri cani randagi che arrivano a casa mia vedono la presenza di Max come dominante e sanno di essere ospiti. A differenza loro Roger, facendosi scudo della mia presenza, pretende di essere l'unico cane dentro casa e vuole tutto per sé. Al di là di questo piccolo particolare è un cane stupendo, molto socievole. Familiarizza facilmente con i propri simili quando non si trova nell'ambiente domestico, tanto è vero che fuori dal cancello di casa lui gioca con Max. Una volta varcata la soglia del giardino comincia a ringhiargli e Max non sopporta tale prepotenza».

Logico che si sia pensato anche di rivolgersi a un educatore ma, in realtà, quanto avvenuto ha riportato la situazione sui suoi binari originari: quello di Roger doveva essere solo uno stallo temporaneo, almeno nelle intenzioni di Barbara: «Io sto tornando ripetutamente in Puglia nel corso dell'anno e sono solita recuperare un cane per volta. Dopodiché gli trovo un'adozione quando ritorno a Bologna per lavoro. Diciamo che è una specie di routine, ormai. Il motivo per cui non ci siamo rivolti a un educatore è stato sia economico, che logistico che di intenti. Abbiamo inquadrato le problematiche, da un lato non possiamo permettercelo economicamente, anche perché per Roger abbiamo speso somme abnormi per le cure. Ma soprattutto sin dall’inizio l'intenzione era comunque quella di affidarlo ad una famiglia dove per certo potesse stare anche meglio di come lo potrei tenere io».

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E così Barbara si è rivolta a Kodami per chiedere un aiuto per l’adozione di questo cagnolone. «Forse perché è incidentato, forse perché non è più un cucciolo – conclude – non ho ancora trovato la famiglia giusta per lui. Anche la signora che se ne prendeva cura originariamente potrebbe aiutarlo nelle cure base, ma non ha mai preso in considerazione una vera e propria adozione. Aiutatemi a cercare per Roger una famiglia perfetta che sappia accoglierlo con amore e sia in gradi du comprendere il suo passato, gestendo il suo distacco da me. Lui quando sente amore è propenso a legarsi. Io, invece, dovrò riprendere, seppur con immensa malinconia, la mia vita e la mia missione di poter salvare altri poveri angioletti randagi. Anche perché non possiamo permetterci la presenza costante di un secondo cane. Possiamo però aiutare, ogni tanto, altri cani. Esattamente come abbiamo fatto finora da tre anni a questa parte».

Roger è un cane di tre anni, pesa 20kg ed è un simil Golden. È bravo in casa e al guinzaglio. Adora seguire il volo degli uccelli e aerei. Molto coccolone e ubbidiente. L’incidente non ha lasciato nessuna menomazione sul suo corpicino. Cammina benissimo e corre come un fulmine. Si affida vaccinato, sverminato, castrato e microchippato. Non viaggia con staffetta perché sarà la stessa Barbara ad accompagnarlo, ovunque sia la famiglia giusta per lui, previo test di compatibilità. Per informazioni potete chiamare Barbara al numero 3208597393.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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