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18 Gennaio 2022
16:18

Tsunami a Tonga, quali sono le specie che abitano nell’arcipelago e cosa può essergli successo

È l'eruzione più forte del XXI secolo (finora), seguita da onde di tsunami propagatesi per tutto il Pacifico. Fare una stima dei danni non è ancora possibile, ma cosa quali sono i possibili danni arrecati da questo maestoso evento naturale?

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Il 14 gennaio 2022 una grossa eruzione sottomarina ha provocato uno tsunami a largo dell'arcipelago di Tonga, nell'Oceano Pacifico. Il "responsabile" è il vulcano sottomarino Hunga Tonga, situato a 65 chilometri dall'isola su cui sorge la capitale, che ha improvvisamente mostrato un'attività esplosiva: al momento questa eruzione risulta la più grande del XXI secolo, ed ha generato onde che si sono diffuse per tutto il Pacifico.

Hunga Tonga era stata negli ultimi anni oggetto di una spedizione scientifica per indagare sulle specie diffuse nei suoi pochi anni di vita. I naturalisti, già allora ben consci della possibilità che quest'isola potesse improvvisamente scomparire, annotarono di aver osservato molte specie vegetali e di uccelli, come ad esempio sterne e (incredibilmente) un barbagianni (Tyto alba)!

Oltre ai desolati scogli di recentissima formazione (alcuni ancora caldi), queste isole sono coperte da una lussureggiante vegetazione tropicale umida, in cui svettano varie specie di palme. Le foreste sono abitate da numerose specie di uccelli, come ad esempio il lorichetto capoblu (Vini australis) e il pappagallo splendente rosso (Prosopeia taubensis) dell'isola di ‘Eua.

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Pappagallo splendente rosso

Molte sono le specie endemiche, cioè presenti solo a Tonga e le isole circostanti. Lo zufolatore delle Tonga (Pachycephala jacquinoti) è endemico delle isole di Vava'u e Late e vive solo nelle foreste primarie, non ancora toccate dall'uomo, soffrendo quindi della perdita di habitat derivante dall'avanzamento dei terreni coltivati. Anche il megapodio delle Tonga (Megapodius pritchardii) può essere avvistato su Late dove è stato recentemente introdotto dall'originaria isola di Niuafo'ou.

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Esemplare di megapodio delle Tonga

L'unico mammifero terrestre originario di Tonga è la volpe volante del Pacifico (Pteropus tonganus) un pipistrello frugivoro di grosse dimensioni, dalle abitudini fortemente gregarie e notturne.

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Per quanto riguarda gli invertebrati (fauna di certo sottostimata per le difficoltà di indagine) si ricordano Iona nigrovittata e Sobasina magna due specie endemiche di ragni saltatori.

Per non parlare poi della ricchissima fauna marina dell'arcipelago. Delfini e gruppi migratori di megattere frequentano le acque dell'arcipelago. Le megattere (Megaptera novaeangliae) arrivano qui da giugno a ottobre, e spesso si riescono ad avvistare al largo delle isole maggiori.

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Le basse e calde acque che circondano gli atolli sono un punto perfetto per l'ancoraggio e lo sviluppo delle miriadi di specie che formano le lussureggianti barriere coralline pacifiche, a loro volta casa di pesci, squali e tanti altri invertebrati. Non tutti forse sanno che queste acque ospitano però anche alcune interessanti specie di rettili, come i serpenti marini (sottofamiglia Hydrophiinae) ed i seppur rari coccodrilli marini (Crocodylus porosus).

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Ma cosa è successo alla fauna selvatica delle isole circostanti? Per rispondere a questa domanda dobbiamo innanzitutto capire brevemente le dinamiche geologiche ed ecologiche di questa meravigliosa parte di Mondo.

Hunga Tonga e la Cintura di Fuoco del Pacifico

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Hunga Tonga non è proprio un vulcano "silente": le sue eruzioni non sono rare, anche se solitamente di entità ben più modesta. Tramite l'accumulo di materiale lavico aveva raggiunto la superficie nel 2009 formando un'isoletta ed era rimasto relativamente inattivo dal 2014. Verso la fine del 2021 il vulcano era tornato ad eruttare, senza però destare preoccupazioni.

Dopotutto, i fondali del Pacifico sono notoriamente zone di intensa attività sismica e vulcanica, e non a caso questa parte di mondo viene chiamata con l'affascinante nome di Cintura di Fuoco del Pacifico e per capire cosa comprende si deve pensare agli eventi sismici che hanno da sempre sconvolto il Giappone, terra ricca di vulcani, e dall'altro lato dell'Oceano quelli che invece preoccupano regolarmente la costa Ovest degli Stati Uniti e giù per tutto il Sudamerica e le Ande, disseminate di "montagne di fuoco".

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La Cintura di Fuoco del Pacifico. I triangoli in rosso sono i vulcani, mentre in blu e nero sono evidenziati i limiti di placca.

Un vulcano non si comporta sempre allo stesso modo e, durante la sua millenaria vita, può attraversare improvvisi cambiamenti nelle modalità di eruzione o rimanere in silenzio per centinaia o migliaia di anni. Ma dobbiamo proprio a questi violenti episodi la nascita della maggior parte delle meravigliose isole tropicali disseminate nell'Oceano, come racconta questo cortometraggio firmato Disney.

Come avviene la colonizzazione delle isole da parte degli esseri viventi

Le emissioni di materiale solido possono produrre nuove terre emerse, generando opportunità che la vita non si lascia scappare: queste nuove terre sono facilmente colonizzate da tutti gli organismi che col tempo riescono ad approdarvi. I primi solitamente sono gli uccelli (ed altri animali capaci di volare come i chirotteri), che nelle loro lunghe traversate possono stanziare per riposarsi o per nidificare. A loro volta il loro arrivo può favorire il trasporto involontario di semi di piante o invertebrati. Tempeste e mareggiate poi sono un altra modalità di trasporto efficace per gli organismi di piccole dimensioni, che sospinti da onde o dal vento possono percorrere centinaia di chilometri.

Ma la dispersione di vertebrati terrestri può essere estremamente limitata anche solo da poche centinaia di chilometri di mare. Un concetto ben esemplificato dalle differenze faunistiche tra il continente africano ed il Madagascar, oppure (per rimanere in zona) tra sud est asiatico ed Australia: animali asiatici come varie specie di scimmie hanno piano piano conquistato tantissime isolette vicine le une alle altre, ma per decine di milioni di anni non sono mai riuscite a sbarcare nella Terra dei Canguri, fino al "nostro" arrivo 45mila anni fa.

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Due specie di mammiferi diffusi sul continente australiano. La prima è un canguro marsupiale e la seconda è l’invasivo Homo sapiens…

In questo processo di colonizzazione insomma, la vicinanza ad altri territori precedentemente abitati da altre specie risulta fondamentale, e le isole dell'arcipelago di Tonga sono piuttosto recenti e sperse in mare.

Molti di questi animali, quelli capaci di volare e di spostarsi in zone più riparate, non devono aver avuto quindi grossi problemi nel trovare riparo dagli eventi vulcanici e dal successivo tsunami. Non ci resta dunque che attendere nuove spedizioni naturalistiche per comprendere meglio ciò che è accaduto alle varie isole alle rispettive flora e fauna, ma si dovrà prima far fronte alle emergenze umanitarie: non sono note attualmente stime precise riguardo i danni del maremoto, ma pare che alcuni isolotti bassi siano stati completamente sommersi dalle acque, come purtroppo l'isola di Atatā precedentemente casa di 106 persone, mentre altre zone hanno risentito di impatti minori.

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