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7 Settembre 2023
16:41

Trovato un boccone killer grande come un pugno e riempito di ami a Genova

Un'esca grande come un pugno e riempita di ami è stata trovata nel quartiere Quezzi, a Genova. La polpetta è stata raccolta per terra vicino alla fermata dell'autobus, dove ogni giorno vengono portati a passeggio decine di cani e sono frequenti le scorribande di cinghiali.

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Shock questa mattina a Genova per il ritrovamento di un'esca grande come un pugno e riempita di ami da pesca. L'allarme è partito dai residenti del Biscione, un complesso di appartamenti nel quartiere di Quezzi, appena alle spalle della città. La polpetta è stata raccolta per terra vicino alla fermata dell'autobus, dove ogni giorno vengono portati a passeggio decine e decine di cani, trattandosi di una zona molto popolosa.

Non solo, la zona è luogo di continue scorribande di cinghiali che scendono dalla collina sovrastante e attraversano giorno e notte via Loria e le arterie stradali vicine. La convivenza sia con i cani, sia con gli ungulati non è delle migliori e considerate le dimensioni dell'esca sorge il sospetto che questa volta la trappola mortale poteva essere indirizzata proprio ai cinghiali. Ma qualcuno non vuole risparmiare nemmeno i cani dato che poco dopo nelle chat di quartiere ha iniziato a circolare anche una foto di una spugna fritta, di solito usate per causare danni irreversibili agli animali da compagnia.

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Dei due ritrovamenti è stata informata la Polizia Locale che ha inviato una pattuglia in perlustrazione ma ovviamente è difficile cogliere sul fatto chi compie questi atti criminali: spesso si muovono durante la notte o alle prima luci dell'alba, proprio per non essere individuati. Quello che forse questi individui non sanno, però, è che se una delle telecamere di videosorveglianza cittadina li avesse immortalati, e gli agenti riuscissero a risalire alla loro identità,  gli si aprirebbero le porte di un processo penale.

L’avvelenamento volontario di un animale è infatti un reato, sia che la povera vittima muoia, sia che riesca a sopravvivere. A seconda dei casi si possono configurare i delitti di uccisione o di maltrattamento di animali, come spiega l'avvocato Salvatore Cappai. Con riguardo al primo caso il Codice penale stabilisce che: “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”. Quando, invece, la condotta non sia mirata ad uccidere l’animale ma a causargli sofferenza, può configurarsi il delitto di maltrattamento di animali previsto dal Codice penale.

La norma di riferimento stabilisce che: “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”. Infine, lo ricordiamo, viene prevista un’aggravante se dall’avvelenamento e dalle sofferenze dallo stesso provocate derivi la morte dell'animale.

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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