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5 Giugno 2023
12:24

Trovati migliaia di cormorani morti su una spiaggia in Cile: i primi test escludono l’aviaria

I cadaveri trovati vicino al porto costiero di Coquimbo appartenevano alla specie di cormorani Bougainvillea, chiamati in Sud America cormorani Guanay. Dal 26 maggio ad oggi ne sono stati rinvenuti un numero davvero preoccupante, circa 3500.

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La misteriosa morìa di uccelli sulla spiaggia di Changa nel nord del Cile non è stata provocata da un’epidemia di aviaria come si era subito ipotizzato: i risultati dei test fatti dal laboratorio di Santiago dove erano stati inviati i campioni dei volatili morti, secondo quanto dichiarato dal direttore del locale Servizio Agricoltura e Allevamento (SAG), non mostrano alcun legame con il virus H5N1.

I cadaveri trovati vicino al porto costiero di Coquimbo a pochi metri dai numerosi hotel, ristoranti e casinò della zona di villeggiatura, appartenevano alla specie di cormorani Bougainvillea, chiamati in Sud America cormorani Guanay e dal 26 maggio ad oggi ne sono stati rinvenuti un numero davvero preoccupante, circa 3500.

Le autorità stanno continuando a indagare sullo strano fenomeno, anche se i primi risultati porterebbero buone notizie almeno per quanto riguarda la possibilità di un focolaio di aviaria, virus che spaventa molto il Cile dopo che, l’anno scorso, ha cominciato a diffondersi nel Paese e in quelli sudamericani vicini come Perù, Colombia e Venezuela.

Sempre le autorità hanno anche avvertito la gente del posto di non toccare né raccogliere gli uccelli morti in modo da evitare che, qualora si trattasse di qualche altra infezione, questa si possa diffondere maggiormente, lasciando il compito di portare via i corpi ai funzionari del locale Servizio Agricoltura e Allevamento (SAG) dotati di tute di biosicurezza.

Il cormorano Guanay occupa un posto importante nella storia del Cile. La specie, infatti, un tempo abbondava e la sua enorme produzione di guano diventò per i mercanti che trafficavano con questa sostanza naturale da utilizzare come fertilizzante, la principale fonte di reddito. Ma la distruzione costante degli habitat di riproduzione dei cormorani, nel tempo ha innescato una forte diminuzione della loro popolazione e oggi il Guanay è considerato una specie minacciata.

L'influenza aviaria è un pericolo sentito in tutto il mondo: il virus, infatti, ha provocato morie di massa di uccelli selvatici, un numero crescente di infezioni tra i mammiferi in diversi paesi e decine di milioni di abbattimenti.

In Cile il virus ha iniziato a incidere in maniera notevole dal dicembre 2022, uccidendo migliaia di pinguini, pellicani e leoni marini, tanto che oggi si stima che circa il 10% dei 10mila pinguini di Humboldt esistenti nel Paese sia morto così come anche 9mila leoni marini.

Il 29 marzo, poi, nel Paese è stato confermato un caso di infezione umana da influenza aviaria su un paziente di 53 anni, la prima segnalata in Cile. La proliferazione dell'H5N1, insomma, non conosce tregua: e infatti, nuovi focolai continuano a manifestarsi in allevamenti commerciali e da cortile in tutto il Sud America.

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Simona Sirianni
Giornalista
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