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21 Marzo 2022
13:02

Trovate due rane di vetro trasparenti nelle foreste dell’Ecuador

Due nuove specie di anfibi dalla pelle vitrea sono state trovate nelle foreste equatoriali che lambiscono le pendici delle Ande, in sud America.

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Due nuove specie di rane dalla pelle quasi "trasparente" sono state scoperte nelle fitte foreste equatoriali che ricoprono l'Ecuador, in sud America. A prima vista questi due anfibi, che occupano due territori a poco più di 20 chilometri di distanza, potrebbero apparirci totalmente indistinguibili, ma ad un'analisi del DNA mostrano marcate differenze genetiche.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati nei giorni scorsi sulla rivista PeerJ.

Le fragili rane di vetro

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Una glassfrog in controluce

A appena 15 chilometri da Quito, la capitale dell'Ecuador, le frastagliate pendici della Cordigliera andina ospitano uno dei luoghi biologicamente più diversi e minacciati dei tropici.

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Un tramonto lungo il corso del fiume

In particolare, nella valle fluviale del Guayllabamba sono state identificate due nuove specie di rane davvero particolari. In inglese vengono chiamate "glassfrogs" o rane di vetro, condividendo con questo materiale la trasparenza della loro pelle e la fragilità.

Una di loro, Hyalinobatrachium mashpi, vive sul lato meridionale del fiume, nelle riserve di Mashpi (da cui prende il nome) e Tayra, due oasi private adiacenti della foresta pluviale che insieme comprendono un territorio di 2500 ettari.

L'altra specie di rana, Hyalinobatrachium sostantivi, abita la zona settentrionale della valle, sulla catena del Toisan, un ripido complesso di montagne isolato dalla principale cintura delle Ande, un'isola che galleggia su un mare verde.

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La Cordigliera del Toisan, una vetta pre–andina che si staglia sulla foresta

Entrambe le creature vivono più o meno alla stessa altitudine, nelle stesse condizioni climatiche di umidità e temperatura. Misurano circa due centimetri ed i loro corpi sono quasi identici ad occhio nudo, con il dorso verde lime punteggiato da puntini neri disposti attorno a macchie gialle.

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Esemplare del genere Hyalinobatrachium

Se osservate da sotto poi, ecco la caratteristica distintiva del gruppo: un ventre completamente trasparente che rivela un cuore rosso, un fegato bianco, un apparato digerente e, nelle femmine, una sacca di uova verdastre.

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Una rana di vetro  femmina vista dal basso

Le rane Hyalinobatrachium hanno un fegato bulboso ricoperto di pigmento bianco, un peritoneo parietale trasparente e mancano di una spina omerale nei maschi adulti. Le ossa sono bianche negli animali vivi. I maschi di solito chiamano con il loro canto le compagne dalla parte inferiore delle foglie e dopo la fecondazione le femmine depositano uno strato di uova.

«All'inizio, quando abbiamo iniziato a raccoglierli, pensavamo fossero della stessa specie», afferma Juan Manuel Guayasamin, biologo evoluzionista dell'Universidad San Francisco de Quito e autore principale dell'articolo.

Ma quando lui e i suoi colleghi hanno analizzato il DNA delle rane, «siamo rimasti sorpresi di apprendere che in realtà presentano grandi differenze genetiche».

Rane di vetro, un gruppo di centinaia di specie tropicali

Ci sono 156 specie conosciute di rane di vetro che vivono nei territori tropicali, principalmente nelle Ande settentrionali e nell'America centrale. Finora, i ricercatori hanno sequenziato alcuni geni per circa il 90% delle 150 specie di rane di vetro esistenti, sia attraverso complesse campagne scientifiche nella foresta, sia analizzando reperti museali. È così che hanno scoperto che le due nuove specie divergono geneticamente di quasi il 5%, un grande divario per anfibi così simili. Per fare un confronto, noi ed i nostri parenti più prossimi, gli scimpanzé (Pan troglodytes), differiamo per il 2%.

Questa condizione di similitudine viene chiamata "diversità criptica". Una notizia ancora più sorprendente, dice Guayasamin, se si pensa di quanto vicino vivano le due rane.

Poiché la valle del fiume Guayllabamba è più secca ed ecologicamente unica rispetto ai pendii adiacenti dove sono diffuse le specie, «quello che pensiamo è che la valle ha impedito a queste rane di mescolarsi tra loro». Ed in effetti sono proprio le barriere ecologiche, causa di isolamento riproduttivo nelle popolazioni, a permettere nel corso di innumerevoli generazioni l'accumularsi di differenze genetiche.

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