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22 Gennaio 2024
9:27

Tre pony predati dai lupi in provincia di Imperia, Regione Liguria apre al rimborso totale dei danni per gli allevatori

È successo a Villa Faraldi, sulle alture di Diano Marina. Parla lo zoologo di Enpa, Davide Rufino: «I lupi sono tornati ed è una buona notizia, bisogna farci i conti e mettere in sicurezza gli animali durante la notte».

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(Credits Daron Herbert da Pixabay)

Sale a tre il numero dei pony predati dai lupi nella zona di Villa Faraldi, sulle alture di Diano Marina, in provincia di Imperia. Il primo caso il 20 dicembre scorso, l’ultimo pochi giorni fa.

A denunciare l’accaduto è Alice Ardoino, da anni allevatrice di cavalli barghigiani e pony a Villa Faraldi. Nel suo terreno ha quasi 70 animali e, prima d’ora, non si erano mai manifestati problemi di convivenza con la fauna selvatica. Una situazione che sembra estesa anche agli altri abitanti della zona, preoccupati per pascoli e animali di affezione.

Le prove degli attacchi da parte dei lupi sono state raccolte attraverso le immagini delle fototrappole installate sul terreno, proprio per monitorare i movimenti attorno al maneggio. Telecamere che, nel tempo, avevano già immortalato il passaggio di lupi, anche in coppia.

I casi di predazione in Liguria si sono moltiplicati negli ultimi mesi, tanto che anche la giunta regionale è intervenuta proponendo un indennizzo totale per i danni provocati. L’iniziativa è stata presentata dal vice presidente e assessore con delega all’Agricoltura e all’Allevamento, Alessandro Piana: «Il mutamento comportamentale della fauna selvatica e la frequenza dei casi di predazione e di danni al patrimonio agricolo ci hanno portati a ripensare, in accordo con le associazioni di categoria e a fronte della casistica recentemente affrontata, alle modalità operative con cui ammettere i risarcimenti per poter dare risposte più tempestive e più consistenti. La novità più significativa riguarda il riconoscimento totale, al 100%, dell’indennizzo per i danni da predazione, effettuato sul valore massimo del Bollettino ISMEA, quindi per l’importo più alto che la Regione possa attribuire, oltre all’introduzione dell’indennizzo dei capi dispersi e dei danni indiretti alle perdite di produzione, quest’ultimo effettuato sulla base della consistenza della mandria o del gregge al pascolo al momento del danno. Inoltre, per snellire le procedure, è possibile presentare documentazione con foto georeferenziate tramite posta elettronica alla vigilanza faunistica regionale». Possono beneficiare del bonus gli imprenditori agricoli singoli o associati, i conduttori di fondi e i titolari di allevamenti zootecnici.

Per quanto riguarda la prevenzione, invece, la Regione rimanda al Programma di Sviluppo Rurale con la possibilità contemporanea di accedere ai finanziamenti con misure attive. «Regione Liguria ha negli anni potenziato gli strumenti finanziari a disposizione delle aziende agricole per le misure di prevenzione – spiega l’assessore Piana – lo scorso anno è stato attivato un bando del Programma di Sviluppo Rurale che ha distribuito 1 milione di euro sull’intero territorio regionale. L’istruttoria delle 132 domande presentate è attualmente in avanzato stato di completamento».

Le predazioni e le conseguenti strategie di prevenzione sono dinamiche figlie di una presenza sempre più massiccia di lupi sulle alture della Liguria, come testimoniato dal report del Parco Naturale Regionale del Beigua. Un ripopolamento che arriva dopo anni di grande assenza, di rari avvistamenti, di preoccupazione per un animale selvatico che stava lentamente sparendo dai boschi liguri.

Lo spiega a Kodami Davide Rufino, zoologo di Enpa: «I lupi stanno tornando a ripopolare i vecchi areali e in certe zone possono ricomparire dove sono sempre stati sino a un secolo fa. Bisogna farci i conti, chi ha attività di quel tipo deve fare attenzione. Gli imprenditori vanno aiutati dallo Stato, ma anche educati. Il lupo c'è ed è un tassello fondamentale, la sua presenza è un ottimo segnale, contribuisce alla ricchezza del territorio. La sua presenza è un'ottima notizia, ora bisogna farci i conti. Bisogna prendere le precauzioni come chiudere gli animali al sicuro durante la notte».

«L'uomo non deve temere  – aggiunge Rufino – il lupo è un animale selvatico e non si avvicina, scappa, si tiene a distanza. Il rischio si manifesta quando le persone danno loro da mangiare e qualcuno lo fa. In quel caso il lupo ragiona fuori dagli schemi. È un animale diverso dal cinghiale, passa alla difesa solamente se si sente chiuso in un angolo. Pensa solamente a scappare. Un lupo che si comporta da lupo non aggredirà mai una persona».

Gli esemplari si stanno quindi spostando anche in direzione dei centri urbani con tutte le conseguenze del caso tra incidenti e ordinanze per vietare la somministrazione di cibo agli animali selvatici.
Recentemente, inoltre, Regione Liguria ha pubblicato un proprio report sui numeri delle predazioni da parte di lupi sul territorio, un’analisi che ha scatenato la reazione degli animalisti che hanno tuonato: «Si crea allarmismo».

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Pietro Zampedroni
Giornalista
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