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È successo ieri, durante la tappa Pompei-Cusano Mutri del Giro d'Italia: un cane senza guinzaglio nei pressi di Camposauro ha iniziato ad attraversare lentamente la strada proprio nel momento in cui il gruppo stava passando.
La presenza dell'animale non poteva essere notata dai corridori perché si trovava a ridosso di una curva. Fortuna nella sfortuna, proprio per curvare i ciclisti avevano ridotto la velocità e sono riusciti, seppur sbandando, a evitare tutti il cane. L'animale, invece, nel tentativo di tornare da dove era venuto è stato preso dal panico e si è accucciato proprio al centro della strada.
Come si può notare dalle immagini, il cane ha cominciato ad attraversare lentamente subito dopo il passaggio dei primi due ciclisti che lo hanno notato e si sono girati a guardare indietro temendo il peggio. Gli altri atleti lo hanno raggiunto pochi secondi dopo cogliendolo di sorpresa.
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Un episodio davvero pericoloso che poteva trasformarsi in una vera tragedia. Non è la prima volta in cui una gara viene ostacolata dalla presenza o dal transito di un animale su tracciati, campi o percorsi. Era già successo lo scorso anno, sempre durante una tappa del Giro d'Italia. In quell'occasione, nel percorso da Atripalda a Salerno alcuni ciclisti, tra cui il campione del mondo e prima maglia rosa di quel Giro, Remco Evenepoel, sono caduti nel tentativo di evitare il cane senza guinzaglio che si era spinto in strada.
È in occasioni come queste che l’obbligo di tenere i cani al guinzaglio assume un’importanza particolare, non soltanto dal punto di vista della competizione sportiva, ma anche – e soprattutto – per il benessere stesso degli animali.
