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17 Novembre 2023
13:20

Stalla abusiva nel Catanese: sequestrato un cavallo

A Catania è stato sequestrato un cavallo detenuto in una stalla abusiva. Il cavallo è stato trovato e sequestrato nell'ambito di controllo sul territorio finalizzati a reprimere il fenomeno delle corse clandestine di cavalli.

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Fonte: Comando Provinciale Carabinieri Catania

Un cavallo dal pelo fulvo è stato trovato e sequestrato nel Cataese dai Carabinieri, nell'ambito di un controllo del territorio finalizzato alla repressione delle corse clandestine di cavalli.

«Le corse clandestine possono rappresentare una forma di controllo del territorio, come anche una modalità di reinvestimento di capitali illecitamente conseguiti, in considerazione del consistente giro di soldi investiti nelle scommesse clandestine – hanno spiegato i Carabinieri – Le prime vittime di questo business illecito sono, naturalmente, i poveri animali maltrattati, ai quali vengono spesso somministrate sostanze dopanti, con conseguente alimentazione di un mercato parallelo di farmaci illegali». Solo quest'anno, i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno denunciato più di 27 persone ed emesso sanzioni per oltre 100mila euro per contrastare le corse clandestine di cavalli, fenomeno criminale collegato alle dinamiche dei clan mafiosi.

È in questo contesto che i Carabinieri della Stazione di Biancavilla hanno effettuato un servizio perlustrativo delle periferie rurali del paese, dove all’interno di un terreno di contrada Scirfi, hanno scoperto un fabbricato abusivo in mattoni, adibito a stalla, in cui era stato richiuso uno splendido esemplare di equino col mantello di colore rosso-fulvo.

stalla abusiva
La stalla abusiva scoperta dai Carabinieri

Immediatamente i militari hanno richiesto l’intervento dei medici veterinari dell’Asp di Catania del distretto di Paternò, al fine di accertare le condizioni di salute dell'animale, ed escludere che fosse stato maltrattato. Questo dubbio è infatti sorto ai Carabinieri poiché all’interno della stalla abusiva sono state trovate alcune mensole contenenti diversi farmaci veterinari, di cui la proprietaria dei luoghi, una 41enne del posto, non è stata in grado di fornirne la prescrizione medica necessaria per l’acquisto e la detenzione.

Inoltre, non erano in possesso della donna neanche il “codice stalla per cavalli”, né il passaporto dell’animale, che è obbligatorio e serve a identificare i cavalli destinati al consumo umano e quelli non macellabili. «Questa distinzione è importante – hanno sottolineato i militari – e necessaria perché i medici veterinari devono registrare tutti i trattamenti prescritti all’animale e, naturalmente, i farmaci somministrati sono differenti a seconda della destinazione del cavallo. Anche la presenza di altri animali per far compagnia al cavallo, come le caprette, deve essere comunicata all’Asl e l’animale deve essere registrato, munito di bolo o marche auricolari e sottoposto a regolari controlli sanitari.

Il cavallo non era solo infatti nella struttura abusiva, i Carabinieri hanno trovato nella tenuta anche delle galline e delle caprette tibetane, per cui hanno deciso di sottoporre ai dovuti controlli anche quegli animali. Durante gli accertamenti, è emerso che le caprette non erano munite dell’obbligatorio microchip.

Al fine di tutelare la salute degli animali, i Carabinieri li hanno affidati in custodia giudiziale all’istituto catanese di incremento ippico per la Sicilia, in stato di isolamento fino all’esito delle analisi infettivologiche e microbiologiche, per accertare il loro stato di salute, nella speranza che il cavallo non sia stato adoperato per corse clandestine e, quindi, non sia stato vittima di maltrattamenti.

Mentre per la donna è scattata una maxi sanzione amministrativa da 63.600 euro sia per l’abusivismo edilizio di cui si è resa responsabile, che per le carenze nei confronti degli animali che deteneva.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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