A Catania sequestrate stalle abusive e cinque cavalli impiegati in corse clandestine

A Catania, nel quartiere di San Cristoforo, sono stati perquisiti 5 locali, scoperti poi essere stalle abusive, e sequestrati 5 cavalli, trovati con segni di maltrattamenti e in pessime condizioni igienico sanitarie.

26 Febbraio 2024
15:52
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A Catania, nel quartiere San Cristoforo, la polizia ha perquisito cinque stalle completamente abusive. All'interno sono stati ritrovati cinque cavalli in pessime condizioni igienico sanitarie. Gli animali, visitati dal personale veterinario, presentavano segni di maltrattamento e sono stati portati in una struttura apposita in cui poter recuperare le forze.

Dai controlli è emersa anche la presenza di carretti utilizzati per corse clandestine e farmaci dopanti per alterare le prestazioni fisiche degli animali durante le competizioni illegali.  Tre persone sono state denunciate per maltrattamento di animali ed altri illeciti amministrativi, tra cui furto aggravato di energia elettrica e detenzione illegale di materiale esplosivo.

L'operazione ha consentito di far acquisire agli investigatori della Polizia di Stato importanti elementi di indagine per riuscire a individuare i responsabili di una corsa clandestina filmata e poi diffusa su alcuni canali social nei giorni che hanno preceduto il blitz.

Nel 2023 sono stati 12 i cavalli sequestrati per lo stesso motivo e nel gennaio del 2024 la polizia era intervenuta trovando altri 4 animali in pessime condizioni e usati sul territorio locale sempre per le corse clandestine. Si tratta di operazioni volte a prevenire e combattere fenomeni connessi alle scommesse illegali che oltre a porre in serio rischio l’incolumità delle persone e dei cavalli, possono rappresentare una ulteriore modalità di affermazione e ostentazione della criminalità organizzata.

Le scommesse clandestine rappresentano un vero business: nel Rapporto Zoomafia 2023 le corse illegali di cavalli si attestano tra le prime attività illecite. Si tratta, purtroppo, di un fenomeno ancora radicato in Sicilia, le cui prime vittime sono gli animali ai quali spesso vengono somministrati sostanze dopanti e farmaci di importazione estera e quindi illegali.

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