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24 Novembre 2023
18:11

Sono iniziate le uccisioni di mufloni all’Isola del Giglio: «Sterminio senza precedenti»

Sono iniziate le uccisioni di mufloni sull'isola del Giglio. Gli attivisti denunciano: «È in corso un’operazione di sterminio senza precedenti».

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Sono iniziate le uccisioni di mufloni sull'isola del Giglio. «È in corso un’operazione di sterminio senza precedenti», denunciano gli attivisti accorsi per denunciare la situazione nella piccola isola toscana dove ieri mattina sono arrivati i cacciatori di selezione coadiuvati da un dispiegamento senza precedenti di Forze dell’Ordine.

«Stanno sparando sui pochi esemplari rimasti di questa specie protetta – dicono gli animalisti della Rete dei Santuari di Animali Liberi – Un elicottero sorvola l’isola fin da ieri all'alba, mentre a terra si muovono decine di agenti dei Carabinieri, Forestali, Polizia provinciale e funzionari del Parco».

L'eradicazione del muflone rientra tra le operazioni previste dal progetto Letsgo Giglio, adottato dal Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano allo scopo dichiarato di «eliminare l’impatto di questa specie negli habitat e nell’intero ecosistema dell’isola e prevenire un aumento dell’impatto stesso dovuto a il graduale aumento della popolazione». Il progetto è finanziato con fondi europei per un valore di 1,6 milioni di euro ed implementato dal Parco Naturale dell’Arcipelago Toscano.

Questi animali sono ritenuti infatti specie aliena, e di conseguenza dannosa per la flora e la fauna dell'isola, che in ragione delle sue dimensioni contenute rappresenta un habitat particolarmente delicato. Uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica "Diversity" nel 2022 ha però riconosciuto l'unicità genetica dei mufloni del Giglio. Secondo i ricercatori, il dna dei mufloni del Giglio è unico, perché riconducibile alla popolazione sarda più ancestrale, dovrebbero quindi essere addirittura preservati.

«Le uccisioni, al momento, stanno avvenendo all’interno di una proprietà privata, sfruttando le modifiche alla legge 157/92, che consentono di uccidere la fauna selvatica in qualsiasi momento e luogo. Un’azione crudele e ingiustificata, che mette a rischio il patrimonio naturale e la biodiversità dell’Isola del Giglio», fanno sapere gli attivisti.

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A partire dagli anni50, a seguito del declino della popolazione di mufloni in Sardegna, dovuto alla caccia eccessiva e alla perdita di habitat, si decise di reintrodurre il muflone sardo, in via d’estinzione, sull’Isola del Giglio come misura di conservazione del patrimonio genetico di questa sottospecie adesso protetta. Da allora, la popolazione di mufloni sull’isola si è mantenuta stabile in una porzione limitata del territorio, senza superare le 100 unità, in quanto regolata dalle risorse naturali disponibili. Inoltre, i danni causati dai mufloni alle colture agricole sono stati irrisori e le richieste di risarcimento da parte degli agricoltori sono state di circa 1.500 euro negli ultimi 20 anni.

I “Guardiani dei Mufloni”, un coordinamento che comprende attiviste, volontari, organizzazioni internazionali e associazioni nazionali che da più di tre anni si occupano della protezione dei mufloni sull’isola, chiede che l’operazione di eradicazione sia immediatamente sospesa e che si apra un dialogo con le autorità competenti per trovare soluzioni alternative e sostenibili per la convivenza tra mufloni e agricoltori.

Il gruppo fa anche appello alla cittadinanza e ad altre associazioni ambientaliste e animaliste per manifestare il proprio dissenso verso questa azione violenta e ingiustificata, che mette a rischio la sopravvivenza di una specie vulnerabile e che spreca denaro pubblico per favorire gli interessi di pochi. Infine, il gruppo chiede le dimissioni del Presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri, e la revisione delle politiche del Parco, che dovrebbero essere orientate alla protezione dell’ambiente e della fauna, e non al loro sfruttamento.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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