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28 Marzo 2023
13:49

«Sì ai cani al supermercato se garantita la sicurezza dei cibi». Il Ministero della Salute fa chiarezza

Davanti alla richiesta di una maggiore chiarezza sul poter portare o meno il cane al supermercato, è intervenuto il Ministero della Salute con due note inviate a Regioni, Asl e amministrazioni pubbliche: i cani possono entrare, a patto che vengano compromesse igiene e sicurezza dei cibi.

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Molto spesso si vedono legati fuori ad un apposito gancio in attesa fremente del loro pet mate entrato nel negozio a fare la spesa.. Altre volte invece si vedono viaggiare per le corsie guardando curiosi e col naso all'aria tutto quel cibo, infilati nei ripiani fatti apposta per loro dei carrelli.

Davanti alla richiesta degli utenti di una maggiore chiarezza rispetto alla possibilità di portare o meno il cane dentro al supermercato è intervenuto il Ministero della Salute con due note inviate a Regioni, Asl e amministrazioni pubbliche nelle quali è stato ribadito che sì, i cani possono entrare a patto che non vengano compromesse igiene e sicurezza dei cibi, se il regolamento della catena (o il titolare) lo consente.

Il motivo che ha portato il Ministero a voler chiarire la situazione di incertezza nasce dal fatto che il Regolamento europeo del 2004 stabilisce, in sintesi, che gli animali non devono essere ammessi nei locali «dove gli alimenti vengono preparati, trattati o conservati». Ma non potendo considerare il supermercato esclusivamente un luogo di distribuzione di alimenti, la regola vale anche per questi locali.

Quindi se ci si limitasse ad applicare il Regolamento europeo, l’accesso dei cani nei supermercati sarebbe vietato. Nel tempo, però, le amministrazioni comunali hanno emesso provvedimenti che hanno superato la norma, dando la possibilità al titolare del negozio o del supermercato di prevedere l’ingresso ai clienti nel caso sussistano condizioni di igiene e sicurezza.

Di conseguenza, precisa la nota del Ministero sostenendo il passo avanti fatto dai Comuni «le regole di accesso e le limitazioni devono essere stabilite in primis dal responsabile legale dell’esercizio, sulla base dell’attività svolta e in base alle valutazioni condotte per verificare che sussistano le condizioni necessarie».

Ciò significa che l’esercente decide di ammettere i cani deve anche garantire che non possano entrare in contatto con gli alimenti, stabilendo le opportune regole di comportamento di cui i pet mate dovranno essere adeguatamente informati.

A seguito di questo le aziende di distribuzione si sono organizzate. Per esempio i supermercati Coop lasciano piena libertà a livello locale. Conad ha, invece, predisposto appositi carrelli divisi a metà dove da una parte sta il cane dall'altra la spesa, ma ciascun punto vendita ha la sua disciplina. Carrefour si è attrezzata con carrelli dai quali è piuttosto frequente veder spuntare musi e zampe. Per l'Esselunga i cani devono fermarsi all’entrata. Da Eurospin via libera in molti punti vendita purché gli accompagnatori siano custoditi nei rispettivi trasportini-borsa.

I medici veterinari di Anmvi, l'Associazione nazionale medici veterinari italiani, sono favorevoli a togliere le barriere per gli animali, purché la loro presenza sia compatibile con il rispetto delle norme di igiene. Consigliano, però, ai pet mate di escludere dai supermercati le razze grandi, limitandosi alle piccole taglie o alle medio piccole e di valutare se portare il proprio cane sulla base del comportamento individuale.

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Simona Sirianni
Giornalista
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