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27 Marzo 2023
14:59

«Sfruttano gli animali per divertimento». L’Enpa contro il Palio della rana di Fermignano

Il 15 e il 16 aprile nella cittadina delle Marche viene disputata la 57esima edizione della corsa delle rane sulla carriola: una tradizione che per le associazioni animaliste va cambiata, per prevenire la crudeltà su animali vivi.

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Credit: Proloco Fermignano

Dopo il caso San Casciano dei Bagni, scoppia il caso Fermignano: nella cittadina delle Marche è tutto pronto per la 57esima edizione del Palio della rana, previsto il 15 e il 16 aprile e l’Enpa è scesa in campo per intimare alla Proloco (che lo organizza), al Comune e all’Ast di fermarlo e impedire che gli anfibi vengano sfruttati in nome di un’antica tradizione finalizzata soltanto al divertimento umano.

Il Palio della rana di Fermignano, la corsa delle rane su una carriola

Il palio della rana prevede che i partecipanti – definiti “scarriolanti” – percorrano un tragitto manovrando una carriola su cui è sistemata, appunto, una rana. Il percorso è lungo circa 170 metri e attraversa il centro di Fermignano: a ogni palio possono partecipare quattro concorrenti per ognuna delle sette contrade della cittadina, e i concorrenti di ogni batteria e la relativa posizione di partenza vengono sorteggiati. Durante la manifestazione, spiega la Proloco, possono essere utilizzate esclusivamente rane di allevamento, «che verranno tenute in appositi ed adeguati contenitori adottando tutte le precauzioni del caso».

Una tradizione che viene portata avanti da anni, contro cui l’Enpa si è schierata in modo deciso: «La manifestazione rappresenta un utilizzo crudele di questi animali posizionati su una carriola e spinti dai concorrenti della gara. È incredibile – prosegue l’ Enpa – come ancora si possano concepire manifestazioni che vessano in questo modo degli esseri viventi al puro scopo ludico e ricreativo».

La Proloco di Fermignano, dal canto suo, nel regolamento del palio chiarisce che «prima di qualsiasi gara, un veterinario visita ogni rana, verificando che le stesse siano immuni da imperfezioni fisiche», e che «vale la squalifica anche qualsiasi crudeltà fatta alla rana che, essendo la protagonista della manifestazione, deve essere tratta con cura. Qualora l’animaletto saltasse fuori dalla carriola, è importante raccoglierla e riposizionarla al suo posto senza provocare traumi o ferite. Al termine della corsa tutte le rane verranno sottoposte di nuovo a visita veterinaria. Se venisse riscontrata una lesione o un qualsiasi tipo di artificio fatto alla rana, tale da averne menomato o alterato la potenzialità nel saltare, il concorrente sarà squalificato e segnalato alle autorità competenti». Pur con queste premesse, però, resta la considerazione degli animali alla stregua di cose di cui poter liberamente disporre, e da non danneggiare «per non alterare la potenzialità nel saltare». Nessun accenno, di contro, al benessere animale, ignorato in virtù della disputa del Palio.

L'Enpa annuncia: «Pronti a denunciare»

L’associazione si è quindi detta pronta a denunciare «secondo le norme del Codice penale nelle sedi opportune ogni eventuale irregolarità non solo di coloro che organizzano manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli animali, ma anche chi senza necessità cagiona una lesione ad un animale o lo sottopone a sevizie, o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche».

L’Enpa è insomma pronta a denunciare gli organizzatori e chi partecipa al palio per maltrattamento di animali, disciplinato all’articolo 544 ter del Codice Penale.

Il caso di San Casciano dei Bagni

A oggi né il Comune né la Proloco hanno ufficialmente e pubblicamente preso posizione verso le dichiarazioni di Enpa, e non è chiaro se – e, in caso affermativo, come – il palio verrà disputato. In Italia c’è però già un precedente che potrebbe fare scuola. Nell’agosto del 2022, infatti, dopo la protesta delle associazioni animaliste il palio di San Cassiano, a Casciano dei Bagni, è stato per la prima volta disputato senza animali vivi, ma con rane di legno realizzate da un artigiano locale.

A spingere Proloco e amministrazione comunale a procedere in questo senso era stato l'intervento dell’associazione Irriducibili Liberazione Animale, che dal 2013 si ritrova ogni anno nel giorno del palio a San Casciano dei Bagni per chiedere lo stop alla manifestazione. Anche lo scorso anno gli attivisti per i diritti animali erano pronti a riunirsi, ma sono stati preceduti dalla Questura, che ha ufficializzato la decisione della Asl: sulle carriole non rane vive, ma rane finte.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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