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Allarmati i pet mate di Sedico, comune in provincia di Belluno, dove nel pomeriggio di sabato in un prato sotto un condominio in zona Luxottica 1/2, sono state trovate due esche avvelenate per topi. La notizia è stata subito condivisa e diffusa sul canale del gruppo Facebook "Sei di Sedico Se", in modo da avvertire quanti più abitanti della zona.
La situazione ha generato ovviamente grande preoccupazione poiché, come è noto, questi veleni rappresentano un grave pericolo per gli animali domestici, ma l’intervento del gruppo cinofilo dei Carabinieri Forestale ha in parte rassicurato i pet mate: i cani hanno annusato l’area circostante ampliata rispetto al ritrovamento, ma fortunatamente, non è stata trovata nessun’altra esca oltre alle due evidentemente localizzate in un unico posto. La situazione resta comunque monitorata e sui social resta alta l'attenzione per la vicenda che, fortunatamente, questa volta non ha provocato vittime, ma che presume l'aggirarsi di qualche losco figuro che si diverte facendo del male ad esseri indifesi.
E, infatti, tra i gesti criminali verso gli animali che si possono mettere in atto, quello della diffusione di esche avvelenate e di polpette riempite di chiodi o di lamette sono tra i più inquietanti e tra i più vigliacchi anche perché, oltre al cane, può colpire ogni essere vivente compresi i bambini. Questa azione vergognosa è, correttamente, considerata un reato: la prima Ordinanza concernente le "Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati" è stata emanata nel dicembre del 2008, per poi essere più volte modificata e prorogata fino alla sua ultima versione nell’agosto 2023.
Essa individua l’iter procedurale in caso di rinvenimento di esche, di animali avvelenati o morti, indicando gli strumenti operativi per le Forze di Polizia, stabilendo i compiti del Sindaco e conferendo ruoli e competenze ai veterinari e agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali. Naturalmente, vengono stabilite anche le sanzioni per chi arreca lesioni o causa la morte di un animale e per chi prepara, detiene e utilizza esche e bocconi avvelenati.
A queste sanzioni, però, si possono aggiungere in concorso quelle previste per il mancato rispetto di altre norme del Codice Penale come l’Art. 544 bis e ter, riguardante l’uccisione e maltrattamento di animali punito anche per il solo tentativo; l’art. 638 che punisce l’uccisione e il danneggiamento di animali altrui; l’Art 674 che riguarda il getto pericoloso di cose e, per finire, anche l’Art.440 che punisce l’adulterazione o la contraffazione di sostanze alimentari. Nonostante tutte queste leggi trasgredite, assicurare alla giustizia i colpevoli, però, non è per niente facile, potendo farlo in pratica, soltanto cogliendolo in flagrante. Ma ci vorrebbero telecamere e agenti a disposizione, cose di cui i Comuni solitamente non dispongono