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13 Dicembre 2022
12:38

Scoperte tre nuove specie di mosche scorpione, tra gli insetti più strani al mondo

Le mosche scorpione sono insetti piuttosto bizzarri dotati di un lungo addome ricurvo simile al pungiglione degli aracnidi. Vivono anche in Italia ma di recente ne sono state scoperte tre specie completamente nuove provenienti dal Nepal.

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A guardarle bene non sembrano nemmeno insetti reali, ma più uno scherzo di qualche buontempone che ha messo insieme parti di vari animali per creare una spaventosa chimera da incubo: corpo da vespa, coda da scorpione e bocca allungata come una cimice succhiasangue. Eppure le mosche scorpione esistono eccome e da oggi ce ne sono tre specie in più completamente nuove appena descritte sulla rivista Contributions to Entomology, tra cui anche un nuovo genere mai visto prima e con caratteristiche uniche.

Le mosche scorpione, a essere precisi, non sono né mosche né tantomeno scorpioni, ma un gruppo di bizzarri insetti di medie dimensioni appartenenti all'ordine dei mecotteri. Se ne conoscono all'incirca 600 specie, la maggior parte delle quali diffuse in ambienti umidi e tropicali. Gli adulti somigliano vagamente alle mosche, ma possiedo anche alcune caratteristiche distintive che li rendono davvero unici tra gli insetti, tra cui una sorta di becco lungo rivolto verso il basso e un addome sottile e piegato verso l'alto che gli conferisce un aspetto molto simile a uno scorpione.

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Lililan obscurus, la nuova specie appena descritta col suo addome unico. Foto di Università di Göttingen/Rainer Willmann

In realtà non si tratta affatto di un pungiglione, ma più di una sorta di "coda" che nei maschi termina con un paio di tenaglie utilizzate durante l'accoppiamento per tenere immobilizzate le femmine. A discapito del nome altisonante e dell'aspetto insolito, infatti, questi insetti sono del tutto innocui e si nutrono, da adulti, prevalentemente di altri insetti o di materiale organico in decomposizione, cosa che li rende molto utili per l'entomologia forense. Le tre nuove specie sono state trovate tutte in Nepal e sono state descritte da Rainer Willmann, zoologo ed ex direttore del Museo Zoologico dell'Università di Göttingen, in Germania.

Si chiamano Lulilan obscurus, Lulilan spinifer e Phine succinea ed entrambi i generi a cui appartengono (Lulilan e Phine) sono completamente nuovi per la scienza, a riprova di quanta biodiversità ancora c'è da scoprire in giro per il mondo. Le più curiose e insolite sono però le due specie del genere Lulian, i cui maschi possiedono un addome straordinariamente sottile nella parte terminale e dotato di tenaglie molto più grandi di qualsiasi altro mecottero conosciuto. Ricordano un po' quelle del genere Leptopanorpa, diffuso soprattutto a Sumatra, Giava e Bali, ma non sembra essere strettamente imparentate con queste specie.

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L’appendice all’estremità dell’addome dei maschi somiglia molto alla coda di uno scorpione. Tuttavia, non serve a pungere, ma a tenere immobili le femmine durante l’accoppiamento

Ma sebbene questi insetti siano diffusi soprattutto in zone tropicali, ce ne sono alcuni che vivono anche qui in Europa, Italia compresa. La più facile da avvistare è senza dubbio la mosca scorpione comune o panorpa (Panorpa communis), diffusa in boschi, prati e ambienti ombreggiati con un elevato grado di umidità. Non ama molto volare e preferisce più che altro muoversi a terra tra le siepi e le ortiche. La sua caratteristica "coda da scorpione" non gli ha portato molta fortuna e ha alimentato per parecchio tempo false credenze popolari sulla sua presunta pericolosità.

Meglio quindi ribadirlo ancora una volta: questi bizzarri insetti non pungono né tantomeno mordono, per cui non rappresentano alcuna minaccia per gli esseri umani o per i nostri animali domestici. Se incontrate una mosca scorpione potete stare tranquilli e godervi lo spettacolo, magari tirando fuori il cellulare o la macchina fotografica. Le mosche scorpioni se ne stanno infatti molto spesso tranquille, immobili e in bella vista sulla vegetazione.

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Le mosche scorpione, come la Panorpa communis, se ne stanno spesso ferme e in bella vista sulla vegetazione

La sua colorazione gialla e nera, classico esempio di mimetismo batesiano, serve infatti a ingannare eventuali predatori facendogli credere di avere di fronte un insetto velenoso (come una vespa o un calabrone), redendo così le mosche scorpione dei soggetti perfetti per la fotografia naturalistica.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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