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28 Luglio 2021
17:36

Roma, il Comune deve 236 mila euro alle associazioni. Il dirigente: «Siamo in ritardo nei pagamenti»

Una questione burocratica ha visto il Comune di Roma fermarsi nella liquidazione di 236 mila euro alle associazioni animaliste che si prendono cura di cani e gatti. E in questi giorni l’amministrazione sta cercando di sbloccare la situazione visto che, a partire da agosto, il direttore dell’area Tutela Ambientale e Benessere degli Animali, il generale Giuseppe Morabito, andrà in pensione.

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Una questione burocratica ha visto il Comune di Roma fermarsi nella liquidazione di 236 mila euro alle associazioni animaliste che si prendono cura di cani e gatti. E in questi giorni l’amministrazione sta cercando di sbloccare la situazione visto che, a partire da agosto, il direttore dell’area Tutela Ambientale e Benessere degli Animali, il generale Giuseppe Morabito, andrà in pensione. «Stiamo cercando in tutti i modi di poterli pagare – spiega a Kodami lo stesso Morabito– C’è un ritardo nei pagamenti da additare a questioni di carattere burocratico. Sto cercando di liquidare almeno una parte di questi fondi».

A chiedere di risolvere la questione è stata l’Ape, l’Alleanza popolare ecologista. Il suo portavoce, Rinaldo Sidoli, aveva sottolineato che «Roma Capitale da febbraio» non pagava più le «rette dei gatti e dei cani» che aveva «affidato alle organizzazioni di volontariato. Stiamo parlando di animali provenienti dal Pronto soccorso della Muratella e con diverse patologie croniche debilitanti».

«È inaccettabile – aveva aggiunto Sidoli – che il Campidoglio scarichi sui volontari il costo di gestione di esseri di proprietà del sindaco Raggi». L’associazione aveva fatto la lista dei soldi rimasti in sospeso: il gattile Azalea vantava un credito nei confronti del Comune per circa 75 mila euro, la Casetta dei gatti 45 mila, l'Associazione Mente Naturale 41 mila e l’associazione Panda oltre 75 mila. «Somme cospicue che hanno portato ad un indebitamento e conseguente uso di risorse personali pur di non far mancare nulla a queste povere creature – ha proseguito – Ma le scorte alimentari sono terminate, come sono terminati i fondi necessari a cure".

Il presidente di Ape ha chiesto di far stilare il bando di contratto di convenzione «fermo da ottobre 2020». «A causa di questa grave inadempienza – aggiunge – la Ragioneria generale dello Stato si è fatta carico di queste spese fino a febbraio 2021. Ma il mancato perfezionamento di tale procedura amministrativa ha comportato la sospensione dei pagamenti. Chiediamo una pronta soluzione entro il 31 luglio».

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