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3 Aprile 2024
13:30

Riparte domani alla Camera l’esame della proposta di legge “sparatutto” della Lega

Domani riprenderà in Commissione Agricoltura della Camera l’esame della proposta di legge sulla caccia presentata dall’esponente della Lega Francesco Bruzzone. La pdl n. 1548 mette al primo posto l'attività venatoria a scapito della tutela della fauna selvatica.

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Domani riprenderà in Commissione Agricoltura della Camera l’esame della proposta di legge sulla caccia presentata dall’esponente della Lega Francesco Bruzzone che mette al primo posto l'attività venatoria.

La proposta di legge n. 1548 si compone di 8 articoli, ognuno dei quali modifica uno specifico articolo della legge n. 157 del 1992, nota come legge quadro sulla caccia. Le modifiche riguardano il calendario venatorio, le sanzioni, la tracciabilità dei richiami vivi, l’esercizio dell’attività venatoria e molte altre materie.

Una riforma della caccia che rappresenta un vero regalo ai bracconieri perché prevede la cancellazione di alcune tra le principali regole che hanno consentito sino ad oggi di garantire un minimo di tutela per la fauna italiana. «Si tratta di un gravissimo e ingiustificato attacco alla natura e agli animali selvatici che farebbe ripiombare indietro di oltre 30 anni la legislazione italiana in materia di protezione della biodiversità», spiegano dal WWF Italia.

L'associazione ambientalista aveva espresso la propria contrarierà alla pdl Bruzzone nell'ambito di un'audizione alla Camera dei deputati con le altre organizzazioni di tutela ambientale e animale Lipu, Enpa, Legambiente, Oipa e Lndc Animal Protection.

Durante l'audizione, Domenico Aiello, responsabile Tutela giuridica della Natura WWF Italia, ha chiesto senza mezzi termini il ritiro di questa proposta: «Esiste una scala gerarchica che vede tutela fauna selvatica come elemento da tutelare in via prioritaria, principio che dopo la riforma è sancito anche dalla Costituzione. Con la proposta Bruzzone, invece, si stabilisce che tutela fauna selvatica non debba interferire con attività venatoria».

La nuova proposta mette al primo posto l'attività venatoria a scapito della tutela della fauna selvatica, e lo fa attraverso alcuni punti ben precisi:

•    allungamento della stagione venatoria oltre i limiti fissati dalla scienza e dalle direttive europee, con gravissime ripercussioni su tutta la fauna e in particolare sugli uccelli che verrebbero cacciati durante i delicati periodi della migrazione e della riproduzione;

•    abolizione delle giornate di silenzio venatorio, con conseguente possibilità di andare a caccia 7 giorni su 7, per la maggior parte dell’anno, senza concedere neppure un giorno di tregua alla fauna e impedendo ai normali cittadini di frequentare le aree naturali senza il rischio di essere impallinati;

•    cancellazione delle norme che tutelano i piccoli uccelli utilizzati in maniera vergognosa come richiami vivi, con conseguente via libera ai bracconieri che già oggi guadagnano enormi ricchezze con il traffico di questi uccelli catturati illegalmente in natura;

•    possibilità di andare a caccia anche di notte con visori termici (gli stessi utilizzati in guerra);

•    indebolimento dell’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che verrebbe scavalcato da 20 diversi organismi regionali sulla caccia alle dipendenze della politica, così da permettere alle Regioni di varare calendari venatori ancora più favorevoli ai cacciatori;

•    approvazione dei calendari venatori per legge e non per atto amministrativo, per impedire alle associazioni come il WWF di chiedere l’annullamento da parte dei Tribunali Amministrativi Regionali anche di quelli palesemente illegittimi;

•    riduzione delle sanzioni, già oggi irrisorie, contro chi esercita la caccia in periodo di divieto o nelle aree private in cui non è consentita (fondi chiusi).

L’approvazione determinerebbe molto probabilmente l’avvio di una nuova procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea, come accaduto recentemente anche per l'uso di munizioni al piombo nelle zone umide e per la pratica del bycatch, la cattura accidentale di animali con strumenti propri della pesca.

«Ogni cittadino sarà costretto a pagare con le proprie tasse le conseguenze di queste folli scelte della politica filo-venatoria – sottolineano dal WWF – Non è possibile che un patrimonio che appartiene a 60 milioni di italiane e italiani venga gestito in questa maniera al solo fine di garantire il crudele divertimento di una sparuta minoranza.»

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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