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Al via i quattro decreti sull’etichettatura dei prodotti a base di insetti a firma del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. I provvedimenti, approvati in sede di Conferenza Stato-Regioni, contengono specifiche indicazioni da riportare in etichetta per tutti i prodotti e preparati destinati al consumo umano ottenuti tramite l’utilizzo di Acheta domesticus (grillo domestico), larva di Tenebrio molitor (larva gialla della farina), larva di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) e Locusta migratoria.
La farina di grillo, che già era stata accettata in Europa, si prepara a fare il suo ingresso nei supermercati italiani. «Il nostro obiettivo è dare informazioni chiare e rafforzare la capacità di discernimento delle persone rispetto al tema fondamentale dell’alimentazione. Non considero gli insetti in concorrenza con i cibi della Dieta Mediterranea, ma ritengo fondamentale evitare che i prodotti del Made in Italy siano confusi con queste farine. Per questo occorre una etichettatura specifica su questi prodotti», ha commentato il ministro Lollobrigida.
Le disposizioni per le nuove etichettature sono state firmate di concerto con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e con il Ministro della Salute, Orazio Schillaci. Proprio il titolare del dicastero della Salute oggi in conferenza stampa ha spiegato: «Vigileremo con attenzione anche grazie al rigoroso controllo dei carabinieri dei Nas sia nell'utilizzo di queste farine sia nel rispetto degli obblighi di trasparenza e di tutela della salute. Questo Governo vuole difendere i consumatori da eventuali commistioni, con l’utilizzo di farine da insetti nei nostri prodotti tipici come pasta e pizza».
Il governo di Destra, storicamente contrario all'arrivo degli insetti sugli scaffali dei supermercati, desidera prima di tutto rassicurare i consumatori sul fatto che gli alimenti di largo consumo non cambieranno. Secondo le ultime rilevazioni di Coldiretti, infatti, il 54% degli italiani è del tutto contrario al loro all'utilizzo a tavola.
Gli alimenti con farina di grillo però sono stati caldeggiati già dalla Fao (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura) in ragione del ridotto impatto ambientale della loro produzione rispetto agli allevamenti tradizionali. Pochi mesi fa sono anche stati sponsorizzati addirittura in un video dall'astronauta Samantha Cristoforetti.
Ma questi animali, possono rappresentare davvero una alternativa agli allevamenti? L'etichettatura esplicita serve a tranquillizzare più della metà del Paese, ma non risolve un problema di tipo etico e morale legato al consumo di insetti, che con il provvedimento di oggi è stato ufficialmente sdoganato.