Voleva portare dall’Ecuador ai Paesi Bassi 213 cavallucci marini. Ma la polizia dell’aeroporto di Guayaquil è riuscito a fermarlo in tempo. Nonostante gli ippocampi si trovano nell’appendice II della Cites, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, portarli in giro per il mondo con tanta facilità non è proprio possibile. Infatti, viene permessa la loro vendita solo sotto un preciso controllo.
Il blitz dei poliziotti è avvenuto venerdì scorso ai danni di un cinese che aveva 5 sacchetti di plastica dove i 213 animali erano stati nascosti. L'uomo era pronto per partire in direzione di Amsterdam. Sorpreso in flagranza di reato, è stato denunciato. Le indagini cercheranno anche di capire quale fosse la reale destinazione dei cavallucci marini che, a giudicare dalla conservazione e dall'immagine che la stessa polizia ha diffuso (con gli esemplari stesi sul pavimento di un ufficio), non sarebbero stati destinati al loro mantenimento in acquario. L'uomo pizzicato dagli agenti aeroportuali sarà giudicato dalla Procura generale dell’Ecuador il prossimo 7 ottobre.
I paesi firmatari della Convenzione, tra cui anche l’Ecuador, hanno concordato di rafforzare il controllo delle esportazioni concedendo permessi solo in particolari condizioni. Secondo uno studio dell’Ong Traffic, tra il 2009 e il 2017 il 24,4% dei sequestri di animali marini fatti negli aeroporti è legato proprio agli ippocampi. Inoltre, si legge sul quotidiano El Universo, i cavallucci possono finire in vendita nel mercato di Hong Kong per un costo tra i 300 e i 600 dollari al chilo. Sono, infatti, richiestissimi in Cina, dove sono inseriti tra i rimedi della medicina tradizionale.
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Secondo un report realizzato da WWF e Traffic che fotografa il business illegale mondiale di animali selvatici, in Europa (Italia compresa) questo settore "fattura" 280 miliardi di dollari l’anno. Oltre alla barbara pratica del collezionismo di animali vivi, infatti, c'è da considerare anche il commercio di corna, avorio, carne, gioielli, carapaci, pelli. Un affare spesso silente ma redditizio per la malavita.
