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1 Maggio 2021
7:00

Pig Beach non è quel paradiso dei maiali che viene mostrato, ma la realtà è ancora più complessa

Dopo alcune segnalazioni dei lettori di Kodami in merito a Pig Beach abbiamo deciso di approfondire ulteriormente la vicenda, per fare chiarezza sullo stato di benessere dei maiali che vivono sull'isola. Trovare un equilibrio tra gestione, etica, turismo responsabile e benessere animale non è certamente facile: ecco l'attuale stato delle cose sull'isola delle Bahamas.

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Grazie ad alcune segnalazioni arrivate dai nostri lettori in merito a Pig Beach, l'isola delle Bahamas diventata famosa per i suoi maiali liberi, abbiamo approfondito ulteriormente la vicenda per provare a fare chiarezza sullo stato di benessere e sul trattamento ricevuto dai suini. Big Major Cay, il vero nome dell'isola, non è certamente il paradiso che viene mostrato, ma la questione è molto più complessa di così e bisogna andare con ordine per capire però che senza turismo quei maiali sarebbero destinati a morte certa.

Da dove vengono i maiali di Pig Beach

Pig Beach è un'isola disabitata situata a Exuma, nelle Bahamas, dove vive una piccola popolazione di maiali, diventati nel tempo una famosa attrazione turistica. Grazie alle foto e ai video dei turisti che nuotano e danno da mangiare ai maiali, sempre più persone hanno iniziato a prendere d'assalto l'isola, presentata da molti come un vero e proprio paradiso per i maiali. Negli ultimi anni, però, in molti hanno sollevato dubbi e incertezze sulla "naturalità" di questo paradiso e sul benessere stesso dei suini dell'isola, criticando aspramente le condizioni di vita e i trattamenti riservati loro dai turisti.

Partiamo col dire che quei maiali non dovrebbero essere lì e come ci siano arrivati è ancora avvolto nel mistero. Secondo alcuni i maiali sarebbero stati portati a Big Major Cay da un gruppo di marinai che avrebbero dovuto mangiarli, ma che li hanno poi abbandonati. Secondo altri sarebbero sopravvissuti a un naufragio nuotando fino all'isola incontaminata. Mentre per altri ancora sarebbero stati semplicemente trasportati per essere allevati lì dagli abitanti delle isole vicine. Poco importa comunque come siano arrivati i maiali sull'isola, erano certamente destinati a essere mangiati, fino a quando non sono diventati una vera e propria attrazione turistica.

Il boom turistico

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Col tempo i maiali si sono riprodotti e sono riusciti a sopravvivere, grazie alla presenza di cibo, alle fonti d'acqua dolce e ai turisti. Ma lo stesso turismo che li aveva salvati col tempo è iniziato a diventare uno dei pericoli peggiori per il loro benessere. L'isola è stata sempre più presa d'assalto dai turisti, che potevano letteralmente fare quello che volevano coi maiali. Accarezzarli, fotografarli e nutrirli senza regole con qualsiasi tipo di cibo spazzatura.

L'aspetto legato al benessere e alla gestione dei maiali di Pig Beach è però esploso nel 2017, quando furono trovati almeno 7 suini morti. Molti avevano accusato il turismo incontrollato, riconducendo le cause della morte alla somministrazione di alcol e altre sostanze tossiche da parte dei turisti. In realtà un rapporto di National Geographic ha dimostrato che era stata colpa della troppa sabbia ingerita freneticamente e involontariamente durante l'alimentazione. Ma una cosa era comunque evidente: il turismo che aveva salvato i maiali dal macello stava diventando ingestibile e dannoso.

La difficile gestione e la ricerca di equilibrio

Dopo questo evento però, le cose sono cambiate. Associazioni e istituzioni hanno iniziato a collaborare per regolamentare il turismo e garantire sicurezza e benessere ai maiali dell'isola. Sono stati installati cartelli con regole per i turisti, nursery isolate per i cuccioli ed è stata fondata nel 2018 l'Official Swimming Pigs Association, un'associazione non-profit che si occupa della tutela degli animali, assicurandosi che abbiano una fornitura costante di acqua, cibo, vitamine e integratori alimentari, col costante supporto medico di un veterinario esperto.

Chiaramente è difficile valutare l'efficacia e rispetto di questi regolamenti. Molti turisti, anche se regolamenti e controllati, non smetteranno mai di considerare Pig Beach come una mera attrazione turistica dove scattare foto e interagire coi maiali. Ma è anche vero che con tutta probabilità senza turisti quei suini sarebbero condannati a morte certa. Non sono una specie originaria dell'isola e in mancanza di un equilibrio naturale tra cibo, acqua e nascite non potrebbero mai sopravvivere da soli. Vanno necessariamente gestiti e curati se vogliamo che continuino a vivere lì, e il turismo permette di farlo.

Tuttavia trovare un equilibrio tra gestione, etica, turismo responsabile e benessere animale non è certamente facile, per questo motivo in seguito alle vostre segnalazioni abbiamo ritenuto giusto rimuovere il video per non pubblicizzare ulteriormente Pig Beach. Resta però fondamentale continuare a spingere affinché aumenti sempre più la consapevolezza, l'informazione e la tutela dei suini nuotatori di Big Major Cay, una responsabilità totalmente umana.

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