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20 Giugno 2023
12:28

Petizione europea contro le pellicce: l’Italia è il paese con la più alta percentuale di firme validate

Sono 83.164 le firma validate raccolte in Italia per la Ice Fur Free Europe, l'Iniziativa dei cittadini europei per dire basta alle pellicce.

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Sono 83.164 le firma validate raccolte in Italia per la Ice Fur Free Europe, l'Iniziativa dei cittadini europei per dire basta alle pellicce. In totale, sono 1.502.319 le sottoscrizioni valide consegnate alla Commissione Europea. Un passo storico per una comunità cruelty free.

Le ICE o Iniziative dei Cittadini Europei permettono ai cittadini europei di suggerire delle modifiche legislative e la Fur Free Europe – Basta pellicce in Europa è la raccolta di firme lanciata nel maggio 2022 per chiedere all’Unione Europea di vietare gli allevamenti di animali da pelliccia e di bandire il commercio e l’importazione di pellicce e prodotti associati dal mercato europeo.

Hanno partecipato più di 80 organizzazioni da tutta Europa. Anche l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) aveva lanciato nei suoi canali web la raccolta firme nei mesi scorsi contribuendo alla mobilitazione di molte associazioni europee.  La mobilitazione ha permesso una raccolta di firme record e dunque una chiusura anticipata della campagna, che si è conclusa il primo marzo scorso, due mesi prima del termine stabilito.

«A breve gli organizzatori dell’iniziativa s’incontreranno con i rappresentanti della Commissione europea e sarà presentata l’iniziativa nel corso di un’audizione pubblica al Parlamento europeo – spiega la responsabile delle Relazioni internazionali dell’Oipa, Valentina Bagnato – La Commissione entro fine anno dovrà rispondere pubblicamente su quali azioni intraprenderà, motivando le decisioni».

«Quella delle pellicce è un’industria e un mercato ormai fuori moda – afferma l’Oipa – La breve vita degli animali sfruttati per la loro pelliccia è vissuta in allevamenti intensivi che si compongono di lunghe file di minuscole gabbie metalliche spoglie, talvolta senza neppure un piano d’appoggio, in cui gli animali, spesso in sovrannumero, restano confinati senza mai uscirne. Animali che patiscono una sofferenza tale da provocarsi gravi ferite e automutilazioni. Possono addirittura giungere ad azioni di cannibalismo. Quella della pelliccia è un’industria ormai del tutto fuori moda, un’inutile crudeltà che non tiene minimamente conto del benessere animale e, come abbiamo potuto constatare dalla recente pandemia, neppure del benessere dell’uomo».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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