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Perugia riconosce l’importanza di investire nei metodi sostitutivi per superare completamente l’impiego di animali per la vivisezione e vuole contribuire a una scienza innovativa e all’avanguardia che tuteli realmente l’uomo e priva di sofferenza animale.
È fondamentalmente questo che il Consiglio Comunale del capoluogo umbro ha approvato lo scorso 26 giugno: una modifica del “Regolamento per la tutela del benessere degli animali e la loro convivenza con i cittadini” all’art. 44 inerente appunto alla protezione degli animali utilizzati a fini sperimentali che prevedrà un incremento di incentivi per lo sviluppo di metodi sostitutivi che porti al definitivo stop di questa pratica crudele e spesso inutile.
Il Comune, infatti, grazie anche all'aiuto della LAV, ha deciso di impegnarsi a supportare iniziative scientifiche di innovazione della didattica al fine di permettere ai giovani ricercatori in ambito medico e veterinario di poter far pratica su organi, apparati e organismi ricostruiti in 3D piuttosto che su cavie animali.
Una gran bella notizia, considerando che l’impiego di animali per scopi didattici pur se vietato nel nostro Paese, viene comunque permesso in via eccezionale e questo comporta l’uccisione di almeno 500 animali ogni anno solo per la formazione universitaria. Ciò che si combatte non è ovviamente la sperimentazione, ma è farla con animali vivi quando sono ampiamente disponibili alternative non solo più etiche, ma anche con capacità di insegnamento migliori e più economiche.
Esempi ce ne sono diversi: l’uso di manichini capaci di simulare l’insorgenza di problematiche come l’iperventilazione, la tachicardia e molto altro, epidermidi artificiali per allenarsi per suture o cauterizzazioni, la realtà virtuale e gli organi ricostruiti in 3D in grado di riprodurre fedelmente le funzioni e l’aspetto dell’organo e dei tessuti veri e propri. Il progresso della scienza serve a migliorare le condizioni umane, ma perché non accettare che possa migliorare le condizioni anche di altre specie?
Non si capisce, infatti, perché visto che i metodi sostitutivi alla sperimentazione animale esistono e molti scienziati hanno già iniziato a utilizzarli e diffondere giudizi molto positivi, sia necessario continuare a uccidere e a procurare gravi sofferenze, perché queste sono, ad animali innocenti. È innegabile che la pratica di eseguire esperimenti e interventi chirurgici su animali vivi anche se a fini scientifici, medici o di ricerca, sia di una crudeltà inumana, come si vede nel video pubblicato in occasione della Giornata mondiale per gli animali “da laboratorio” dalla Humane Society International, con protagonista il coniglio Ralph.
Solo chi pensa ancora, nonostante i tanti studi che ormai lo dimostrano scientificamente, che gli animali non siano esseri senzienti capaci di provare dolore, stress e sofferenza come gli esseri umani, può pensare di utilizzarli per scopi sperimentali.
Oltretutto, dovendo accettare o quantomeno fare i conti con il fatto che più si va avanti e più di uno scienziato inizia a mettere in dubbio l'utilità della vivisezione come metodo scientifico valido, visto che gli animali possono reagire in modi diversi dagli esseri umani a causa delle differenze fisiologiche, genetiche e ambientali e pertanto, i risultati ottenuti dagli esperimenti potrebbero non essere direttamente applicabili alla salute e al benessere umani. Test in vitro, modelli cellulari, simulazioni al computer e studi epidemiologici, tutte queste alternative possono fornire informazioni scientifiche affidabili senza dover fare affidamento utilizzo sull’impiego di animali vivi e sulla loro estrema sofferenza.
Ma, alla fine, la lotta intrapresa dagli animalisti e da chi ha a cuore il benessere degli animali, anche in questo caso nasce sempre da un concetto di base e cioè che gli animali hanno diritti intrinseci e meritano di essere trattati con rispetto e considerazione. E la vivisezione non è altro che una violazione di tali diritti.