Perché il cane porta tutto nella sua cuccia?

I cani, si sa, fanno spesso cose che ci fanno sorridere o che talvolta ci lasciano perplessi. Uno dei comportamenti apparentemente più buffi è per esempio quello di portare tutto ciò che trovano o ricevono nella loro cuccia. Che si tratti di cibo, giocattoli, ciabatte o altri oggetti, talvolta sembra proprio non esserci alternativa: il cane lo raccoglie e si dirige precipitosamente verso la sua cuccia. Per quanto possa divertirci, riportare nella cuccia tutto ciò che per lui ha un valore è in realtà un comportamento ben radicato e che ha origini antiche nell'etologia della specie.

La cuccia è per un cane il posto più sicuro del mondo, un po' come lo è la tana o un sito di rendez-vous per il lupo. È per questo che porta proprio lì ciò che per lui è più prezioso. Questo comportamento ha radici ancestrali molto profonde, che risalgono alle abitudini del lupo di riportare il cibo alla tana o di seppellirlo per nasconderlo. Un cane, tuttavia, può farlo anche per diverse ragioni, che dipendono naturalmente anche dalla sua individualità e dalle sue motivazioni, come il gioco, l'istinto predatorio, ma anche la possessività e persino la solitudine.

Perché è il posto più sicuro del mondo

Per quasi tutti i cani, la cuccia rappresenta il loro rifugio prediletto, il posto nel mondo dove si sentono più protetti e al sicuro. È naturale, quindi, che portino lì tutto ciò che considerano prezioso, anche se per noi può sembrare buffo, superfluo o non necessario, considerando che si trovano già ben protetti tra le mura di casa. Riportare lì cibo, giochi o qualsiasi altro oggetto, significa proteggerli da eventuali "predatori", averli tutti per sé e poterli così consumare o sfruttare a proprio piacimento come e quando lo riterranno più opportuno, nel posto più sicuro del mondo.

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di Salvatore Ferraro

Per gioco e perché ci diverte

Alcuni cani riportano tutto ciò che trovano nella loro cuccia anche come parte di un gioco. Per loro, raccogliere e nascondere oggetti è un'attività innata: questo comportamento può essere paragonato a un gioco di caccia, dove l'oggetto rappresenta la preda da catturare e portare al sicuro. Quando lo fanno, tra l'altro, spesso attirano la nostra attenzione, ci invogliano a interagire e, soprattutto, ci divertono. Alcuni cani potrebbero quindi farlo più spesso perché associano questo comportamento al gioco – quando per esempio proviamo a sottrargli l'oggetto in questione – o perché sanno che ci diverte.

Perché è un predatore

La storia evolutivo dei cani e la loro spiccata motivazione predatoria, è probabilmente una di quelle che contribuisce di più a spingerli a portare oggetti nella propria cuccia. Anche se i nostri compagni animali non devono più cacciare per sopravvivere, conservano ancora questo innato desiderio. Quando quindi trovano qualcosa che attira la loro attenzione, sia esso un giocattolo oppure vero e proprio cibo, il loro istinto li spinge a portarlo in un luogo sicuro dove possono "consumarlo" tranquillamente, proprio come farebbero in natura.

Perché è possessivo

Tra le varie motivazioni del cane, c'è anche quella possessiva, che spinge il nostro amico a tenere sempre per sé una risorsa o un oggetto di valore. Questa possessività, che può essere più o meno marcata in base alla razza e alla storia del singolo cane, li spinge a raccogliere e nascondere qualsiasi oggetto nella loro cuccia per proteggerlo da altri animali o persone. Un cane possessivo è sempre alla ricerca di oggetti, perché è grazie ad essi può esercitare la sua passione e le sue abilità. Se c'è qualcosa a terra e voi provate a raccoglierla, lui si metterà di traverso per poi portarla con sé verso la cuccia.

Perché si sente solo

In alcuni casi, anche la solitudine può essere un fattore determinante dietro questo comportamento. Un cane trascurato o che passa molto tempo da solo, può sviluppare questa abitudine raccogliendo, portando nella cuccia e spesso masticando soprattutto peluche, giocattoli e oggetti come cuscini, coperte, scarpe e ciabatte. Per lui sono una sorta di oggetto "rifugio" su cui scaricare noia, ansia e frustrazione per cercare conforto tentando in un certo senso auto-calmarsi rivolgendo le sue attenzioni su di essi.