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14 Aprile 2023
17:26

Per il Governo la selezione genetica dei polli broiler non è un problema

I polli broiler sono allevati appositamente per la produzione di carne, e la loro selezione genetica li ha portati a sviluppare patologie che impediscono loro di avere una vita dignitosa. Ma per il Governo italiano questo non è un problema.

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polli

La selezione genetica dei polli a rapido accrescimento è in linea con il benessere animale. E' così che il Governo italiano ha risposto all’interrogazione parlamentare sottoscritta da 15 senatori in cui si metteva in evidenza il precario stato in cui sono costretti a vivere circa 550 milioni di polli ogni anno.

Si tratta di polli broiler, animali allevati appositamente per la produzione di carne. La loro è una breve vita di sofferenza, poiché sono stati selezionati incrociando varie razze allo scopo di accumulare la maggior quantità di massa muscolare nel tempo più breve possibile, e ciò causa loro numerosi. Crescono troppo in fretta sviluppando eccessivamente petto e cosce, le parti più apprezzate sul mercato della carne. Il loro organismo non è però in grado di sorreggere il peso innaturale raggiunto, con conseguenti problemi ai muscoli, agli arti e cardio-respiratori. Questa condizione determina anche serie difficoltà nel raggiungere acqua e cibo in autonomia.

Una situazione che la medica veterinaria Laura Arena aveva descritto bene a Kodami: «Gli animali più deboli o che sono cresciuti meno del dovuto non raggiungono le mangiatoie e gli abbeveratoi, essendo destinati quindi a morte certa. Altri problemi di salute di questi animali, sono legati alle caratteristiche del loro corpo e alla tipologia di allevamento, come problemi respiratori, problemi oculari, problemi cardiocircolatori, lesioni cutanee. Il capannone si trasforma quindi in un campo di battaglia alla sopravvivenza, con davvero tanti caduti», conclude l'esperta del comitato scientifico del magazine.

Nell'interrogazione presentata in Commissione Agricoltura la senatrice Gisella Naturale, del Movimento 5 stelle, fa presente proprio queste problematiche, e cita la denuncia di Animal Equality rivolta alla Commissione europea. A giugno 2022, infatti, l'associazione aveva depositato una denuncia contro tutti i 27 Stati membri per le violazioni della normativa UE relativa all’allevamento di polli broiler a rapido accrescimento. Insieme alla denuncia, Animal Equality aveva consegnato anche una petizione al Parlamento europeo per chiedere di porre fine allo sfruttamento di questi animali.

La petizione è stata accolta, e a febbraio 2023 la Commissione UE ha riconosciuto che l’allevamento dei polli broiler a rapido accrescimento è problematico. La stessa Commissione ha comunicato di stare valutando le possibilità di intervento per affrontare le conseguenze negative che l'allevamento di questi animali comporta nell’ambito della revisione della legislazione sul benessere degli animali allevati, prevista entro quest'anno.

Nonostante il parere dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), secondo cui la selezione genetica effettuata sui polli broiler a rapido accrescimento allevati ha infatti ripercussioni disastrose sulla qualità di vita dei polli, il Governo italiano ha dichiarato che «l'allevamento nell'Unione europea e in Italia si attua nel rispetto di una rigorosa normativa verticale sulla protezione del pollo da carne, che non ha eguali nel panorama internazionale».

In particolare, il sottosegretario all’Agricoltura, Patrizio Giacomo La Pietra, ha affermato: «Il miglioramento genetico in ambito allevatoriale e, nello specifico, delle specie allevate per la produzione alimentare, è in atto da decenni, con l'obiettivo di incrementare nel settore le produzioni e la loro qualità, per ovviare alle crisi alimentari, nutrizionali ed economiche di epoche, contesti e popoli. Con il tempo i progressi della ricerca scientifica hanno consentito, inoltre, di affinare le tecniche di allevamento per tutelare il benessere animale e la sostenibilità delle produzioni».

Nell'interrogazione si fa presente invece che l’allevamento dei polli a rapido accrescimento è «palesemente in contrasto con quanto disposto dall'articolo 13 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea che riconosce gli animali quali esseri senzienti e con la direttiva 98/58/CE del Consiglio del 20 luglio 1998, riguardante la protezione degli animali negli allevamenti, che prescrive, in particolare, che agli animali non vengano provocati dolori, sofferenze o lesioni inutili».

In Italia, secondo i dati dell’Anagrafe Nazionale Zootecnica, i polli macellati sono più di 550 milioni ogni anno, il 98% sono polli a rapido accrescimento. Alla luce dei risultati emersi dal suo lavoro di inchiesta, Animal Equality ha inoltre lanciato una petizione rivolta al Ministro per le Politiche Agricole e al Ministro per la Salute per chiedere di supportare a livello europeo l’abbandono totale dei polli broiler a rapido accrescimento in Italia.

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Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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