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7 Marzo 2023
10:33

Omid, l’ultima delle gru siberiane occidentali, ha finalmente una compagna con cui migrare

L'ultimo esemplare rimasto di gru siberiana occidentale, Omid, da 15 anni ogni anno vola dalla Siberia all'Iran per svernare. Ma dal 2018 era rimasto solo. Quest'anno gli è stata affiancata una femmina proveniente dal Belgio con cui è appena ripartito alla volta della Siberia.

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Giornalista
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Omid, l’ultima delle gru siberiane occidentali, anche quest’anno ha volato per 5.000 chilometri migrando dalla Siberia all’Iran. Come negli ultimi 14 anni, ha seguito il suo istinto naturale lasciando i suoi cieli d’origine per raggiungere la zona umida di Fereydunknar dove ogni anno più di 100mila uccelli migratori arrivano per svernare dalla Russia. E come ogni anno, alla fine della stagione invernale, Omid ha ripreso il volo per tornare a casa. Ma questa volta non sarà da solo nel lungo viaggio. Al suo fianco volerà anche Roya, una femmina arrivata dal Belgio che, come tutti sperano, forse sarà in grado di allargare la famiglia e fare in modo che le gru siberiane occidentali (Leucogeranus leucogeranus) non si estinguano completamente.

La solitudine di Omid, per 15 anni in volo da solo dalla Siberia all'Iran

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Omid

Omid, infatti, bianco come il latte e con le sue ali che ai aprono per due metri e trenta centimetri, dal 2008 era rimasto solo. Prima, al suo fianco, volava Arezoo che in persiano vuol dire “desiderio”. Ma quando durante il lungo viaggio Arezoo muore, forse uccisa dai bracconieri, Omid rimane completamente solo. Le gru, infatti, sono monogame e non amano trovare nuova compagnia quando rimangono sole. E Omid, infatti, in piena solitudine ha affrontato chilometri e chilometri di cielo aperto per continuare la strada che, ogni anno, lo ha portato dalla Siberia alle temperature più miti di quella zona intorno al Mar Caspio dove cigni, anatre, oche selvatiche e aquile trascorrono i loro inverni. Anche alla fine del 2022, quando viene avvistato dagli iraniani che ormai l’attendono all’inizio di ogni inverno al Fereydunknar International Wetland nella provincia di Mazandaran, Omid arriva solo.

L'arrivo di Roya, dal Belgio, per salvare la specie in pericolo

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Ma è rimasto solo soltanto per pochi giorni. Dal Belgio, infatti, è arrivata una femmina di gru siberiana occidentale. Considerando Omid come l'ultimo sopravvissuto della popolazione occidentale di gru siberiane, il Dipartimento dell'Ambiente iraniano ha deciso di accogliere una giovane gru siberiana femmina dal Cracid & Crane Breeding and Conservation Centre (CBCC) in Belgio che, da anni, lavora in collaborazione con l’International Crane Foundation, per far sì che le gru siberiane non scompaiano e per loro possa esserci ancora un futuro.

«Questa è la storia dell'ultima popolazione occidentale di gru siberiane, un gruppo scoperto dal Dr. Ali Ashtiani nel 1978 – spiega George Archibald, co-fondatore della International Crane Foundation – Si potevano contare 12-14 gru e abitavano un complesso di zone umide dove la gente del posto intrappolava anatre selvatiche e oche. Nel 1985, il collega russo, il dottor Yuri Markin, ha mappato la complessa rotta migratoria e ha scoperto i luoghi di riproduzione collegando un trasmettitore radio satellitare a una gru maschio in Iran. Durante gli anni 90, la popolazione è diminuita, forse a causa della caccia diffusa in seguito al crollo dell'URSS e alla conseguente carenza di cibo per le persone lungo gran parte della rotta migratoria. Ma per 15 anni, ogni autunno, in Iran è apparso un solo maschio di nome Omid».

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Omid

Grazie alla collaborazione tra il Belgio e l’Iran, dal centro di riproduzione della Fondazione è arrivata Roya. «È stata allevata al CBCC e trasferita in sicurezza dal Belgio all'Iran all'inizio di questa settimana – ha raccontato con un post su Instagram l'International Crane Foundation – Dopo alcuni giorni di riposo, Roya è stata rilasciata vicino a Omid presso il Fereydoonkenar Damgah, una tradizionale zona di uccelli acquatici nell'Iran settentrionale dove la gru maschio ha trovato il suo rifugio per oltre 15 anni. Le due gru sono state monitorate da vicino, con la speranza che sviluppassero un legame di coppia e migrassero insieme verso Nord nel corso dell'inverno».

Roya ha mostrato di sapersi ambientare nella nuova situazione e Omid, dal canto suo, ha mostrato di apprezzare moltissimo la presenza di una nuova compagna. «Queste misure – ha spiegato sul suo blog Ahmad Bahri Mohitban che ha pubblicato un video in cui le due gru cantano una accanto all’altra – mirano a rilanciare la popolazione di Gru siberiana occidentale. Fortunatamente, il comportamento di Roya è piuttosto naturale dopo la migrazione dal Belgio a Friedonkannar, e ripetutamente è stato ascoltato il suo canto».

In volo insieme, verso la Siberia

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Secondo la International Crane Foundation, le gru sono in pericolo critico di estinzione. La popolazione orientale si riproduce nella Siberia nord-orientale e sverna nel lago Poyang nel bacino del fiume Yangtze inferiore in Cina. Della popolazione occidentale/centrale, invece, solo Omid continua a svernare lungo la costa meridionale del Mar Caspio in Iran. La perdita di habitat, in particolare a causa del cambiamento dell'idrologia causata dalla deviazione dell'acqua e dalla conversione delle zone umide, il prelievo illegale inclusa la caccia, la cattura e l'avvelenamento, l'inquinamento e la contaminazione ambientale stanno minacciando sempre più questa specie.

Con la sua pelle rossa sulla fronte e ai lati della testa, le piume candide le punte nere che si vedono soltanto in volo, dall’arrivo di Roya, Omid ha ripreso a vocalizzare, come mostra lo splendido video pubblicato da Ahmad Bahri Mohitban. E il 5 marzo il direttore generale della Protezione Ambientale di Mazandaran ha annunciato la loro migrazione dalle zone umide provinciali alle fredde terre siberiane. Nella speranza di vederli riapparire ancora insieme all’arrivo del prossimo inverno, magari non da soli, ma con famiglia al seguito.

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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