
E se vi dicessimo che nel nostro giardino si nascondono dei veri campioni animali nel salto acrobatico? Eppure, è proprio lì che vivono i piccoli collemboli, minuscoli invertebrati strettamente imparentati agli insetti che da sempre catturano l’attenzione degli scienziati per le loro straordinarie capacità acrobatiche. Un nuovo studio ha però svelato finalmente i segreti di questi piccoli saltatori, in grado di compiere acrobazie aeree che sfidano l’immaginazione.
I collemboli come Dicyrtomina minuta – la specie oggetto di questo nuovo studio – sono artropodi minuscoli, generalmente lunghi solo pochi millimetri. Non volano, non mordono e non pungono. Hanno sei zampe come gli insetti, ma sanno saltare in un modo davvero eccezionale. Quando infatti si sentono minacciati, il loro unico e infallibile metodo di fuga è un balzo fulmineo che li fa sparire letteralmente alla vista catapultandoli lontano dal pericolo.
«Quando i collemboli saltano, non si limitano a sollevarsi in aria: si lanciano in un salto con capriola, una sorta di versione realistica del salto di Sonic (personaggio dell'omonimo videogioco, ndr)», ha spiegato Adrian Smith, primo autore dello studio e ricercatore alla North Carolina State University e del North Carolina Museum of Natural Sciences.
Per trovare i collemboli, Smith non ha però dovuto cercare molto lontano: questi piccoli artropodi, con tantissime specie diverse, sono praticamente ovunque, spesso nascosti tra il fogliame e il terriccio. Nel corso dello studio, Smith ha quindi "reclutato" i suoi soggetti di ricerca raccogliendo materiale organico direttamente dal proprio giardino. Tuttavia, studiare i loro salti si è rivelato un compito non proprio semplicissimo.
«I collemboli saltano così velocemente che è impossibile vedere il movimento a occhio nudo», ha raccontato Smith. «Se provi a filmare il salto con una normale videocamera, vedrai il collembolo in un fotogramma e poi sparire completamente in quello successivo. Guardando attentamente, si può notare solo una scia vaporosa lasciata nel punto in cui ha compiuto la capriola».

Per superare questo difficile ostacolo, il ricercatore ha utilizzato telecamere in grado di catturare ben 40.000 fotogrammi al secondo. E stimolando i collemboli con la luce o con un leggero tocco di un pennello morbido, ha potuto così analizzare nel dettaglio il loro incredibile salto: dall'inizio del movimento, alla velocità e distanza raggiunta, fino alla modalità di atterraggio.
A differenza di molti altri artropodi, i collemboli non utilizzano però le zampe per saltare. Possiedono infatti una struttura unica e presente solo in questi animali, chiamata furca, situata sotto l'addome. Questa appendice si ripiega sotto il corpo e termina con una minuscola struttura biforcuta. Quando il collembolo decide di saltare, la furca si estende rapidamente come una molla, spingendo il corpo in aria con una serie di capriole velocissime.
«Un collembolo impiega solo un millesimo di secondo per staccarsi da terra con un salto all’indietro, raggiungendo una velocità di rotazione di 368 capriole al secondo», ha sottolineato Smith. «Accelera il suo corpo a una velocità paragonabile a quella di una pulce, ma con l’aggiunta della rotazione. Nessun altro animale sulla Terra compie un salto all’indietro più veloce di un collembolo».

I collemboli possono infatti lanciarsi fino a oltre 60 millimetri in aria, ovvero più di 60 volte la loro altezza. E nella maggior parte dei casi, il salto li porta all'indietro. «Possono anche inclinarsi leggermente e saltare di lato, ma su una superficie piatta tendono a viaggiare verso l’alto e all’indietro, mai in avanti», ha aggiunto Jacob Harrison, ricercatore al Georgia Institute of Technology e coautore dello studio.
«La loro incapacità di saltare in avanti ci indica che il salto è principalmente un mezzo per sfuggire ai predatori, piuttosto che una forma di locomozione».E quando si tratta poi di atterrare, i collemboli adottano principalmente due strategie diverse: un atterraggio controllato e uno un po’ meno. Pur avendo infatti un piccolo tubo biforcuto che possono estroflettere per ancorarsi a una superficie e frenare la caduta, molto spesso preferiscono lasciarsi, rimbalzare e rotolare un po’ a caso fino a fermarsi.
«Questa è la prima volta che qualcuno descrive nel dettaglio le capacità di salto di questi particolari collemboli, e ciò che fanno è davvero straordinario», ha concluso Smith. «È un esempio perfetto di come possiamo scoprire creature incredibili e ancora poco conosciute proprio intorno a noi». E in effetti i collemboli, col oltre 3.500 specie non tutte saltatrici, sono presenti praticamente ovunque, eppure ancora in pochi conoscono questi straordinarie animali.