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5 Dicembre 2023
15:51

Nati quattro pulcini di kiwi in Nuova Zelanda: è la prima volta a Wellington dopo oltre un secolo

Dopo circa 150 anni, i kiwi si sono riprodotti in natura nei dintorni di Wellington, grazie a un progetto di reintroduzione che ha l'obiettivo di ricreare una popolazione autosufficiente nei territori della capitale della Nuova Zelanda.

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Il kiwi, uno degli uccelli simbolo della Nuova Zelanda

Dopo enormi sforzi di conservazione e una difficile reintroduzione in natura, qualche giorno fa gli ambientalisti neozelandesi hanno festeggiato la nascita dei primi pulcini di kiwi bruno meridionale (Apteryx australis) nati in natura nella zona di Wellington, la capitale neozelandese, dopo oltre un secolo. Questa specie iconica era infatti sparita dalla regione circa 150 anni fa per colpa anche della caccia. Per quanto infatti il kiwi sia l'animale simbolo della Nuova Zelanda, la sua popolazione non è molto numerosa e la maggior parte dei cittadini non ha mai visto un individuo fuori dagli zoo.

Intensamente voluta dal governo nazionale, con queste prime nascite la campagna "Capital Kiwi Project" – che ha riportato i kiwi nelle aree boschive limitrofe alla Capitale – ha dimostrato che il destino di questi curiosi uccelli non volatori non è ancora segnato e che esistono ancora grandi margini di miglioramento per sostenere nuove popolazioni riproduttive anche in altre zone del paese.

Tutte e sei le specie di kiwi presenti in Nuova Zelanda sono però considerate in pericolo, sottolineano gli esperti del Dipartimento per la Conservazione della fauna del Ministero dell'Ambiente neozelandese, che d'altronde stimano la popolazione nazionale di kiwi bruni in meno di 26.000 esemplari. «Questa non è neppure la specie più a rischio, ma è quella in condizioni migliori», spiegano da Wellington.

Alcune tra le altre specie o sottospecie, infatti, sopravvivono anche con meno di 200 individui, come il kiwi bruno di Okarito (Apteryx rowi) e il kiwi bruno dell'Isola del Sud (Apteryx australis australis). Per testare però un progetto di reintroduzione in natura, i conservazionisti avevano perciò deciso di provare prima con la specie più numerosa, così da risolvere eventualmente in corsa eventuali problemi legati alla gestione degli animali o degli stessi habitat e senza mettere ulteriormente a rischio la popolazione.

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L’anno scorso, il Capital Kiwi Project ha rilasciato dunque 24 kiwi adulti vicino alle colline forestate di Wellington, con l'intenzione di ristabilire una prima popolazione naturale nella zona. Tramite una campagna di monitoraggio, settimana scorsa, alcuni biologi hanno segnalato la nascita dei primi quattro pulcini che sono stati pesati e monitorati da una equipe specializzata mandata dal Ministero. Lavorare con i kiwi non è semplice e durante tutte le operazioni di controllo i veterinari, aiutati dai biologi, hanno dovuto utilizzare mascherine e guanti per evitare che i delicati pulcini venissero a contatto con eventuali patogeni.

«Si tratta di un momento molto speciale per noi», ha detto il fondatore e il presidente del progetto Paul Ward che ha impiegato anni per dimostrare come potesse essere ancora possibile ricreare una popolazione selvatica di kiwi alle porte di Wellington. Il prossimo obiettivo dei biologi sarà ora quello di continuare a monitorare questi nuovi nati, ma anche quello di trovare altri potenziali territori da colonizzare. In particolare, gli operatori del progetto vigileranno sull'alimentazione dei pulcini, che se non raggiungono velocemente il peso di 800 grammi rischieranno di finire vittima di predatori alieni come ratti ed ermellini, importati in Nuova Zelanda dalla nostra specie.

Proprio per limitare la loro azione, il governo ha anche stanziato fondi per costruire un’enorme rete di 4.600 trappole anti predatori, su un’area equivalente a quasi 43.000 campi da calcio. Ratti ed ermellini sono considerati infatti i principali responsabili dell'estinzione di un gran numero di specie nell'arcipelago e del calo demografico dei kiwi in particolare, visto che questi uccelli non possono volare per sfuggire ai predatori alloctoni.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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