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1 Dicembre 2021
8:30

Morto il grifone soccorso in un giardino a Genova: probabile intossicazione da piombo

Sarà l'autopsia a sciogliere i dubbi ma quasi certamente, per i veterinari del Cras di Campomorone, il rarissimo grifone entrato nel Centro recupero domenica scorsa è stato ucciso da una munizione al piombo dispersa tra i resti di un animale di cui il rapace si è nutrito.

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Non sono bastate le cure dei veterinari, il grifone ricoverato all'Enpa di Genova è morto lunedì mattina. Il rarissimo rapace era arrivato al Centro recupero animali di Campomorone (Cras) domenica scorsa, dopo essere stato trovato in un giardino a Molassana.

L'esemplare, protetto con tanto di anello alla zampa a indicarne la provenienza da una riserva, è stato con ogni probabilità ucciso da un'intossicazione da piombo. «Potrebbe aver mangiato una carcassa di un animale a sua volta ucciso durante una battuta di caccia – spiega lo zoologo Davide Rufino – il piombo contenuto nei pallini viene spesso ingerito dai rapaci che essendo necrofagi si cibano dei resti contaminati».

Essendo un animale più unico che raro, per il grifone genovese è stata disposta l'autopsia all'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte e della Liguria per stabilire l'esatta causa del decesso e informare la riserva da cui proveniva, probabilmente quella del Verdon in Francia o in alternativa di Cormino a Udine. «È un dispiacere enorme – continua Rufino – quando questo avvoltoio maestoso ha fatto ingresso nel nostro Centro di recupero siamo rimasti tutti a bocca aperta ma ci siamo anche resi conto subito che le sue condizioni erano gravi ma speravamo che il grifone recuperasse, invece abbiamo dovuto salutarlo».

«Ancora una volta la caccia si dimostra incompatibile con la difesa di animali e ambiente, nonostante quello che vogliono far credere le associazioni venatorie e le istituzioni sempre più compiacenti», è il commento di Fabio Dolia, portavoce degli animalisti genovesi. «In questo caso a rimetterci è stato un rarissimo esemplare di grifone e ogni giorno centinaia di animali muoiono per mano dell'uomo».

La caccia per i rapaci, importantissimi spazzini della natura, è una grave minaccia che sta portando diverse specie all'estinzione. Un recente studio condotto dagli esperti del Parco Nazionale dello Stelvio su un campione di 252 aquile reali e avvoltoi raccolti feriti e morti in un’ampia area dell’Europa centro meridionale, estesa dai Pirenei all’Appennino, ha evidenziato che ben il 44% (111 individui) mostrava valori cronici di piombo superiori al normale e il 26% (66 individui) aveva livelli da avvelenamento clinico.

Al di là dell'abolizione della caccia, una soluzione immediata ci sarebbe già per fermare la strage silenziosa di questi animali: introdurre al più presto il divieto dell’uso di munizioni al piombo per lo svolgimento dell’attività venatoria. Materiali alternativi atossici esistono e sono già ampiamente utilizzati in quei Paesi più lungimiranti, come la Danimarca, che da anni hanno deciso di bandire dal mercato delle munizioni spezzate le cartucce al piombo destinate all’abbattimento degli uccelli acquatici.

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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