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8 Settembre 2022
10:23

Morte di Simona Cavallaro, uccisa dai cani a Satriano: fissata l’udienza preliminare

Si terrà martedì 27 settembre 2022 l'udienza preliminare per l'omicidio di Simona Cavallaro, la ventenne morta nell'agosto 2021 per le ferite inferte da un gruppo di cani da pastore. Sono due le persone per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio dalla Procura di Catanzaro.

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I cani più giovani (foto esclusiva Kodami)
Astrid (foto esclusiva di Kodami)

Si terrà martedì 27 settembre 2022 l'udienza preliminare in camera di consiglio per l'omicidio di Simona Cavallaro, la 20enne morta il 26 agosto 2021 nella Pineta Montefiorino di Satriano, provincia di Catanzaro, a causa delle ferite infere da un gruppo di cani da pastore.

Fonti di Polizia confermano a Kodami che la richiesta di rinvio a giudizio è arrivata sia per il pastore 46enne Pietro Rossomanno, proprietario del gregge a cui i simil Pastori maremmani facevano la guardia, che per sua madre.

A questa vicenda Kodami ha dedicato una puntata de “L’ora blu”, la serie di video inchieste di Kodami, dal titolo "Satriano, analisi di una tragedia", allo scopo di ricostruire gli eventi e raccontare la storia degli animali, che dal giorno della morte di Simona Cavallaro sono gli unici ad essere finiti dietro le sbarre di un canile.

Rossomanno, infatti, era stato arrestato per omicidio colposo e inizialmente posto agli arresti domiciliari, poi convertiti in divieto di dimora nel Comune di Satriano. Oggi, con la richiesta di rinvio a giudizio del pastore e di sua madre, la Procura di Catanzaro si prepara a chiudere il cerchio delle indagini preliminari.

Un momento atteso da tutta la cittadina di Soverato, città in cui viveva Simona, che nel giorno dell'anniversario della morte le ha dedicato un'area pubblica: una cerimonia molto sentita alla quale hanno partecipato anche i genitori della giovane.

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La targa per del parco dedicato a Simona Cavallaro nella sua città Soverato

Proprio padre di Simona all'indomani dell'arresto del pastore aveva rilasciato dichiarazioni molto chiare rispetto all'inizio del dibattimento: «Nessun procedimento giudiziario, nessuna condanna potrà alleviare il dolore che ho nel cuore – aveva detto Alfio Cavallaro – Non odio nessuno, nessuno può riportarti in vita».

L'avvio della prima fase processuale può comportare un cambiamento positivo per i cani della Pineta di Satriano, che dal giorno dopo l'omicidio sono rinchiusi nel canile Pet Service, condannati a un "fine pena mai". Solo poche settimane fa, l'associazione Fuori dalle Sbarre di Maria Sblendorio si era offerta di occuparsi dei cani attraverso corsi con educatori per aumentarne l'indice di adottabilità e dare loro una nuova vita. Una proposta arrivata ufficialmente al Sindaco di Satriano, Massimo Chiaravalloti, che a Kodami aveva assicurato: «Da parte del Comune c’è piena disponibilità. Girerò la richiesta alla Procura di Catanzaro a cui spetta la decisione di autorizzare il loro trasferimento».

I cani, infatti, al momento della cattura già il giorno dopo la morte della giovane sono stati intestati a Rossomanno, che ne aveva rifiutato poi la responsabilità. Da quel momento, quindi, a farsi carico delle spese è stato il Comune di Satriano, con la speranza di rivalersi più avanti sul pastore.

Ora, con il chiarirsi delle responsabilità rispetto agli animali, si riaccende una speranza per stabilire la verità sui fatti di quel giorno e anche per il futuro dei cani di Satriano.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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