video suggerito
video suggerito
17 Gennaio 2021
8:15

Mangiare insetti: perché gli italiani dicono di no

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha dato l’ok al consumo di tarme della farina allevate ed essiccate. Ma da un'analisi realizzata da Coldiretti più della metà degli italiani afferma che non porterebbe mai a tavola degli insetti.

856 condivisioni
Immagine

Insetti che diventano snack o ingredienti di preparati per biscotti, barrette e pasta? Il 54 per cento degli italiani dice di no. L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha dato il suo primo parere positivo al consumo di insetti a tavola, in questo caso delle tarme della farina allevate ed essiccate. Ma dall’analisi realizzata da Coldiretti/Ixè più della metà degli italiani non porterebbe mai sulle proprie tavole né la larva gialla della farina (Tenebrio molitor), né nessun altro genere di alimento contenente insetti.

Insetti considerati prelibatezze in alcune parti del mondo

Non importa, infatti, che in giro per il mondo, come rileva la Coldiretti, siano molti i posti dove gli insetti vengono considerati delle specialità prelibate. In Italia è il cosiddetto “fattore disgusto”, ancora molto forte, che rende il pensiero di mangiare insetti repellente. Un tabù derivante in gran parte dalle nostre esperienze sociali e culturali. Insomma, i grilli al forno cinesi, le tarantole arrostite del Laos, i vermi giganti della farina e gli scarabei serviti in spiedini e consigliati come aperitivo della Thailandia, sono cibi ancora troppo estranei alla cultura culinaria del Belpaese.

Perché anche la Fao invita a mangiare insetti

Secondo la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), entro il 2050, il mondo ospiterà 9 miliardi di persone e per sfamarle tutte, la produzione alimentare attuale dovrà quasi raddoppiare. Ed è proprio per questo che, da qualche anno, l’Organizzazione spinge verso il consumo degli insetti, forte anche del fatto che nel mondo già quasi 2000 specie sono considerate commestibili e vengono consumate da almeno 2 miliardi di persone. Ma non solo: essendo fonti di proteine di qualità, che richiedono meno mangime, producono meno rifiuti e provocano meno emissioni di gas serra, il loro consumo permetterebbe di sostituire le fonti tradizionali derivanti dagli altri animali fornendo vantaggi ambientali ed economici.  Insomma, se il mondo occidentale riuscirà a sconfiggere i propri tabù, l’entomofagia potrebbe essere una soluzione per soddisfare le sfide alimentari e nutrizionali di domani, ma anche quelle fondamentali per salvare il Pianeta da uno sfruttamento eccessivo delle sue risorse.

Cosa significa l’ok dell’Efsa

Il via libera dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare è importante perché si tratta della prima volta che l’Efsa esprime un suo giudizio in merito ad un insetto come alimento, da quando, nel 2018, è entrato in vigore il regolamento Ue che ha permesso la possibilità di commercializzare questi “novel food” a scopo alimentare. L’iter ora procederà verso il giudizio della Commissione europea che, entro sette mesi, dovrebbe presentare una proposta di autorizzazione per immettere sul mercato le tarme essiccate. Saranno poi i Paesi membri ad avere l’ultima parola esprimendosi con un voto.

Avatar utente
Simona Sirianni
Giornalista
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views