video suggerito
video suggerito
15 Luglio 2021
15:41

Maltrattamenti sui vitelli nello stabilimento del Grana Padano. Il Consorzio: «Segnalateci chi li fa»

Vitelli separati dalla madre sin dalla nascita e rinchiusi in piccole gabbie. A denunciarlo è una videoinchiesta sotto copertura di Essere Animali contro uno degli stabilimenti che fornisce latte al Consorzio Grana Padano, tra i formaggi più consumati al mondo. Proprio il lavoro fatto dai volontari ha portato più di 30mila persone ad aver già firmato una petizione per dire basta alla sofferenza di questi esemplari. E il Consorzio stesso si schiera contro chi li maltratta. «Chi ha notizie di violazioni le segnali», tuona il direttore generale Stefano Berni.

760 condivisioni
Immagine

Vitelli separati dalla madre sin dalla nascita e rinchiusi in piccole gabbie. A denunciarlo è una videoinchiesta sotto copertura di Essere Animali  contro uno degli stabilimenti che fornisce latte al Consorzio Grana Padano, tra i formaggi più consumati al mondo. Proprio il lavoro fatto dagli attivisti ha portato più di 30mila persone ad aver già firmato una petizione per dire basta alla sofferenza di questi esemplari. E il Consorzio stesso si schiera contro chi li maltratta. «Chi ha notizie di violazioni le segnali», tuona il direttore generale Stefano Berni.

L’inchiesta ha documentato vitelli strappati dalle madri sin dalla nascita. Alcuni di loro vengono caricati sulle carriole e legati in una posizione innaturale, con la zampa che avvolge il collo. Poi c’è il loro allevamento: vivono in box larghi quanto il loro corpo. Chi è ancora più sfortunato è costretto a vivere in coppia e in critiche condizioni igieniche. Gli allevamenti intensivi, poi, spingono gli allevatori a fare un massiccio uso di antibiotici, con i conseguenti danni che può fare questa pratica con la successiva resistenza ai farmaci. Nel video sono stati ripresi episodi di maltrattamento diretto, con un operatore che ha colpito ripetutamente a schiaffi un vitello.

Essere Animali sta sostenendo la campagna “No animal left behind”, coordinata dall’organizzazione Eurogroup for animals (che rappresenta 77 Ong per la protezione animale attive nei 27 Stati membri dell’Ue, nel Regno Unito e in Svizzera, Serbia, Norvegia, Australia e Stati Uniti), per chiedere alla Commissione europea una revisione completa della legislazione sulla protezione degli animali da allevamento.

La replica del Consorzio: «Segnalateci i comportamenti anomali»

«Stiamo lavorando a favore del benessere animale con grande partecipazione di tutto il nostro sistema e laddove si evidenzino comportamenti anomali avremmo piacere che ci venisse segnalato per poter intervenire al fine di bloccare attività difformi dalle regole e velocizzare pertanto il nuovo percorso dedicato al benessere animale», dice Berni. Il Consorzio di Tutela definirà l’adozione di un sistema che presto diverrà obbligatorio per misurare il benessere animale, che introdurrà una valutazione periodica, almeno annuale, di tutti gli allevamenti attraverso un sistema di certificazione dei caseifici. Inoltre, ci saranno di azioni di miglioramento qualitativo per le stalle: le imprese che non raggiungeranno il punteggio minimo previsto saranno fuori dal circuito.

«Il Consorzio tutela Grana Padano è stato tra i primi impegnato sul benessere animale e sulla sostenibilità perché lo ritiene un obiettivo irrinunciabile e prioritario. I comportamenti maldestri di pochi – conclude Berni – non possono gettare ombre su tutti i 4000 allevatori che con impegno rispetto e attenzioni ogni giorno operano nelle stalle. Ci spiace, a causa di pochissimi, che sia stato messo in discussione il nostro impegno su questi temi che sono per noi da tempo una priorità e un obiettivo strategico irrinunciabile».

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social